Per votare in America devi avere molte ore libere da passare in piedi
Gli elettori americani fanno già adesso code interminabili e sospettano che ci sia un piano contro di loro
Negli Stati Uniti sono cominciate le operazioni di voto anticipato per evitare le attese lunghissime che di sicuro ci saranno il 3 novembre e quest’anno molto più che nel 2016. Anche per il voto anticipato però gli elettori americani sono costretti a fare code molto lunghe, fino a sei ore, e affrontano la faccenda come se fosse una prova di pazienza con sedie, viveri e arrivi strategici alle quattro del mattino. In molti parlano di “voter supression”, quindi della malpratica politica da parte delle autorità di ostacolare gli elettori il più possibile – quando le autorità fanno parte dello schieramento politico che sa di essere indietro nei sondaggi. Il ragionamento è: in quel determinato luogo gli elettori voteranno perlopiù contro il mio partito, quindi meno persone riusciranno a votare e minore sarà l’entità della sconfitta. Alcuni non avranno voglia di aspettare per ore. Altri tenteranno ma poi dovranno abbandonare la fila per andare a lavorare, perché non avranno voglia di prendersi un intero giorno di vacanza soltanto per votare. In alcuni casi, la voter suppression ha persino il potenziale per rovesciare i risultati: se riesco a scoraggiare abbastanza elettori avversari posso vincere le elezioni anche se in partenza i miei elettori erano molti meno.
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- Daniele Raineri
Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)