Le manette cinesi e noi
I paesi occidentali sospendono i trattati di estradizione con Hong Kong. L’Italia ci sta pensando ma finora le prese di posizione (di Luigi Di Maio) sono state deboli
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Così abbiamo perso Hong Kong
A Hong Kong il patto sociale si è rotto dopo una proposta di legge sull’estradizione. Ed è sull’estradizione, di nuovo, che si sta consumando l’ennesima guerra diplomatica tra Pechino e resto del mondo occidentale. Nel 2019 le proteste nell’ex colonia inglese cominciarono quando il governo locale propose una norma che avrebbe dato modo alla Cina di estradare da Hong Kong chi ritenesse in violazione della legge. Dopo le manifestazioni era stata accantonata, ma la proposta è stata poi sostituita da un’altra legge, ben più ampia e articolata: quella sulla sicurezza nazionale imposta dal governo centrale cinese ed entrata in vigore il 30 giugno scorso.
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- Giulia Pompili
È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.