Call the police
Trump gongola, le violenze nelle grandi città americane gli danno ragione. “Abolish the police” non funziona
-
Trump vuole fare il duro con la Cina
-
La scelta di Joe Biden per la vicepresidenza si avvicina
-
Sotto il cielo del Texas
-
La coscienza che serve all'America
-
Quell'influencer di Joe Biden
-
Così Amazon prende i grandi mall americani e li trasforma nei suoi magazzini
-
Ecco il sito da tenere d'occhio per capire la campagna virale del trumpismo
-
Omicidio su Zoom
-
Negli Stati Uniti lo sport si ferma per Jacob Blake
-
Cos'è successo a Kenosha. Il caos, messo in ordine
Roma. Picchi di violenza spettacolare nelle grandi città americane danno all’Amministrazione Trump molto materiale da usare nella campagna elettorale. Nella notte tra domenica e lunedì a Chicago centinaia di persone hanno assaltato e razziato i negozi di lusso nel Loop, il grande distretto finanziario, dopo che sui social media si era diffusa la notizia della sparatoria tra la polizia e un afroamericano – i social davano informazioni sbagliate e molti credevano in un nuovo episodio di brutalità poliziesca. La città è stata costretta ad alzare i ponti e a bloccare i bus e i treni che da Southside, abitato in maggioranza da afroamericani, portano verso il centro per tentare di contenere i saccheggi. Ci sono stati più di cento arresti e il sindaco, l’afroamericana Lori Lightfoot, in tv ha detto ai saccheggiatori: “Vi veniamo a prendere, non c’è alcuna giustificazione per quello che state facendo”. A Portland in Oregon i manifestanti nel fine settimana hanno bruciato la sede del sindacato di polizia, c’era stato un breve periodo di relativa calma dopo che l’Amministrazione Trump aveva ritirato gli agenti federali – il loro uso nelle strade aveva scatenato polemiche – ma adesso c’è di nuovo violenza. “Quando lanciate liquido infiammabile contro un edificio in cui sono intrappolate delle persone non state manifestando, è tentato omicidio”, ha detto il sindaco di Portland, Ted Wheeler, “questa è tutta roba che finirà nelle pubblicità elettorali di Donald Trump”. Entrambi i sindaci hanno respinto l’offerta di Donald Trump di mandare la Guardia nazionale per controllare la situazione, ma è chiaro che il caos e le violenze fanno brillare l’immagine di Trump che da sempre proclama di essere il candidato “Law and order”. A New York, che da anni era diventata una città molto più sicura che in passato, il numero di sparatorie a giugno e a luglio è più che raddoppiato rispetto al 2019.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
- Daniele Raineri
Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)