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Buon compleanno, Angela Merkel

Oggi la cancelliera compie sessantasei anni. Come “regalo” abbiamo deciso di proporvi una raccolta di analisi e spunti foglianti

Oggi la cancelliera tedesca compie sessantasei anni. Non è la prima volta che passa il compleanno con i suoi colleghi europei.

 

 

Qui era il 2014, compleanno tondo e maglietta con le firme.

 

 


  

La pandemia ha portato la Merkel a un cambiamento epocale, che potrebbe cambiare il futuro dell’Unione europea. Giuliano Ferrara ha raccontato questa svolta "spendacciona e decisionista”.

 

  

“Questa leadership che si diceva molle, melliflua in senso basso machiavellico, e che si voleva egemonistica ma senza responsabilità, senza vera capacità di guida, appare alla luce della grande crisi sanitaria e delle sue devastanti conseguenze economiche e sociali come una protezione e una visione calma, serena e fortissima”

 

Claudio Cerasa ha spiegato che cosa vuol dire per il celebre tic anti tedesco che va forte in Europa e in Italia se la Germania “diventa buona”.

 

 

"Ha dimostrato che essere rigoristi sui conti non significa chiedere il sangue ai propri cittadini
ma significa al contrario proteggere i propri cittadini e lo ha fatto riuscendo a far diventare popolare l’idea non populista di spendere denaro per investire non sul futuro dei propri sondaggi ma sul futuro del proprio paese"  

  


 


  

Qui ci siamo segnati la data della svolta: 18 maggio 2020

 

 

“Questa svolta è “impressive”, salta all’occhio, dice al Foglio Steven Erlanger, corrispondente
del New York Times a Bruxelles, “a diciotto mesi dalla fine del suo mandato, la Merkel ha deciso
di guardare oltre la Germania, di forgiare un’eredità europea, e di farlo con coraggio”

 

Qui abbiamo raccontato il discorso potente della Merkel al Parlamento europeo, qualche giorno fa, la presentazione (ambiziosa) del semestre tedesco.

 

 

“Angela Merkel si è candidata a entrare nel pantheon europeo, caricandosi sulle spalle
la responsabilità di far uscire l'Unione Europea dalla sua più grave crisi economica per indirizzarla verso un futuro fatto di ambizione e diritti. 'L'Europa non è solo l'eredità del passato, è speranza e visione per il futuro', ha detto la cancelliera davanti al Parlamento europeo”
 

 

Sul potere delle leadership che sanno cambiare idea. 

 

 

 

“Si chiama uomo di stato ma è uomo di mutamento, o donna. Di movimento. Nuove opinioni,
nuove posizioni. L’Europa ha in Emmanuel Macron e in Angela Merkel due esempi di flessibilità felice, che non è opportunismo, ma realismo e pragmatismo”

  

E sul cambiamento che diventa un “per sempre” europeo.

 

 

“Ci voleva la più metodica e prudente e cauta e calcolatrice dei leader d’occidente per riuscire nell’operazione di trasformare l’affanno dei ritardi e dell’impreparazione (perché è così che siamo da mesi: in affanno, corriamo dietro a un virus, corriamo dietro alle statue abbattute, corriamo dietro alle proteste, a ferite antiche che si saldano con quelle moderne, e sembra tutto improvviso, inatteso) in una nuova occasione: per lei, per la Germania, per l’Europa, per noi. Se serve correre, corriamo, ha detto la Merkel, ma pensiamo a dove vogliamo arrivare: la reattività non è per forza improvvisazione, si può andare veloci e composti, con un obiettivo”

  


 


  

Sul metodo Merkel e il segreto del suo successo, ne avevamo scritto qui 

 

  

“Mantenere, coltivare, nutrire lo spirito europeo non è affare semplice,
nessuno lo sa quanto la Merkel. In uno dei libri usciti sulla cancelliera tedesca – 'The chancellor and her world', biografia autorizzata – Steven Kornelius ricorda come il concetto di libertà associato all’Europa abbia scandito la politica merkeliana. Cita il discorso del 2003 alla conferenza della Cdu: 'Senza libertà non c’è niente – disse la Merkel, allora leader del partito – La libertà
è la gioia di raggiungere un risultato, è il fiorire di una persona, è la celebrazione della differenza, è il rifiuto della mediocrità, è la responsabilità personale'”

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