Roma. Sabato scorso, non lontano da un centro commerciale nella periferia di Vienna, è stato ritrovato il corpo di Mamikhan Umarov, un cittadino ceceno a cui era stato concesso l’asilo nel 2007. Quel che sappiamo a oggi: sono stati fermati due sospettati poche ore dopo, sono due russi; alla vittima era stata offerta protezione, ma l’aveva rifiutata; le autorità stanno trattando il caso come un omicidio politico. Umarov aveva quarantatré anni, in un video su YouTube raccontava di aver lavorato al ministero dell’Interno quando la Cecenia era indipendente dalla Russia e di aver deciso di chiedere asilo in Austria perché temeva delle rappresaglie contro i separatisti da parte del nuovo presidente Ramzan Kadyrov; diceva poi di aver collaborato con i ceceni per alcune operazioni di spionaggio in Europa e con i servizi segreti austriaci dopo l’uccisione di un rifugiato ceceno nel 2009. Raccontava anche di aver ricevuto il mandato di uccidere una coppia di ceceni che combatteva nel Donbass, ma di essersi rifiutato. Negli ultimi due mesi Umarov, che aveva aperto un canale YouTube con il nome di Anzor, aveva pubblicato ventinove video, in cui raccontava di tutto sulla propria vita, sul proprio passato, e dichiarava di essere un oppositore di Kadyrov, presidente della Cecenia dal 2007. In uno degli ultimi video aveva detto di essere preoccupato per la propria sicurezza e si era messo davanti alla telecamera con un martello per parlare di come il blogger ceceno Tumso Abdurakhmanov, alla fine di febbraio, aveva neutralizzato un suo aggressore che era entrato nel suo rifugio in Svezia e lo aveva consegnato alla polizia.
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