L'autore dell'inchiesta di Abc ci dice cosa avrebbe voluto sapere dai grillini

Maurizio Stefanini

Marcos García Rey lavora da anni sui presunti finanziamenti del regime di Maduro a movimento politici stranieri. "So che il M5s annuncia querele, ma io respiro tranquillo. L'informazione è stata verificata da più fonti"

Roma. “C’è un documento che mi è arrivato, che ha una storia dietro e che racconta una storia. Sono tre anni che lavoro sul Venezuela, ho lavorato tre mesi per avere il documento alla base del mio articolo. Non è stato fatto in un giorno”. Free lance, co-autore di un libro sulle vittime dell’Eta, già giornalista nella sezione araba della Agenzia Efe, collaboratore di otto inchieste con il Consorzio internazionale di giornalismo investigativo tra cui quella sui Panama Papers, Marcos García Rey presenta così al Foglio il suo articolo su Abc con lo scoop sui 3,5 milioni di finanziamento che il regime venezuelano avrebbe inviato ai Cinque Stelle. Il governo di Maduro risponde che è tutto falso, e i Cinque Stelle annunciano querele. “Sono documenti assolutamente verificati da varie fonti”, risponde García Rey. “Ci sono tutti i timbri regolari. L’informazione è verificata. So che Vito Crimi, Casaleggio e altri annunciano querele, ma io respiro tranquillo e profondo. Loro hanno tutto il diritto di fare tutte le azioni legali che pensano sia lecito fare, ma per me non ci sono problemi. Fa parte del giornalismo”. Il documento ha i timbri e la firma di Hugio Carvajal “il pollo”. Personaggio luciferino che fu capo dell’Intelligence, poi diplomatico, poi deputato governativo, poi oppositore, poi arrestato in Spagna perché ricercato dagli Usa per narcotraffico e fornitura di armi alle Farc, poi liberato, poi resosi uccel di bosco. E’ stato lui a tirarlo fuori. Peraltro venerdì sempre su richiesta di estradizione Usa è stato arrestato a Capo Verde Alex Saab: uomo d’affari colombiano accusato di essere il grande prestanome di Maduro. I due casi sono collegati? “Il caso Saab non c’entra niente. Con Carvajal non ho mai avuto contatti. Sì, era un documento suo. Ovviamente proteggo le mie fonti. Non le rivelo ai direttori dei giornali su cui scrivo, nel caso non le direi neanche a un giudice”. 

 

 

Questo comunque sarebbe il terzo caso dimostrato di finanziamenti del regime politico venezuelano a movimento politici stranieri, dopo la valigia di soldi inviata alla campagna elettorale di Cristina Kirchner e i finanziamenti a Podemos… “In realtà di finanziamernti del regime venezuelano a Podemos non c’è ancora evidenza. Si sa che vari personaggi che sono o sono stati dirigenti di Podemos hanno lavorato come consulenti per il regime venezuelano e per altri regimi di simile orientamento politico, come quello di Morales in Bolivia o quello di Corra in Ecuaor. Non è un reato, e i soldi dati a un professionista per un lavoro svolto sono cosa diversa rispetto ai soldi dati a un partito che poi quel professionista viene a dirigere”.

 

Ma allora anche dei soldi finiti ai Cinque Stelle secondo questo documento si potrebbe pensare che costituiscano responsabilità politica e non penale… “Non conosco la legge italiana. Una valigia di soldi in contanti mi dà però come minimo l’idea di non essere stata denunciata al fisco. Comunque, prima di scrivere l’articolo ho sollecitato varie volte i dirigenti dei Cinque Stelle a rispondere alle mie domande sulla questione. Non hanno mai voluto darmi una risposta”.

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