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A passeggio per Parigi a guardare la sua riapertura che tutti chiamano “rinascita”

Mauro Zanon

In città il vero déconfinement è iniziato ieri con la riapertura di bar, ristoranti e caffè, il grande ritorno alla convivialità e alla joie de vivre

Parigi. Julien è sempre il solito istrione. Un uragano di aneddoti, di storie e di leggende più o meno vere. Il Galliera, il suo bar-ristorante a pochi passi dal Palais de Tokyo, nel Sedicesimo arrondissement, non ha mai chiuso in realtà. “Ce la siamo cavata con i piatti da asporto, ma quanto mi mancava chiacchierare con i miei clienti”, ci dice Julien dietro la sua mascherina, obbligatoria per lui e per tutti i camerieri. Sui tavolini è un trionfo di rosé e di frites, di salse Roquefort e di croque-monsieur, e tutti parlano di “liberazione”, di “rinascita”. Dentro non si può stare, perché Parigi è “zona arancione”, e solo le terrazze sono autorizzate. “Con questo sole, si sta una meraviglia nei dehors”, afferma Julien. Niente di più vero.

 

Al Café Valentin, poco più in là, i simpatici proprietari hanno fatto di necessità virtù durante questo periodo di confinamento: completando i lavori di rinnovamento del locale che non avevano avuto il tempo di terminare alla fine dello scorso anno. Al Marceau, la brasserie più frequentata dell’omonima avenue, la terrazza trabocca di gente, e al Waknine, il bistrot chic di avenue Pierre-Iᵉʳ-de-Serbie, sono tutti di buon amore e in abiti leggeri. Il vero déconfinement è iniziato ieri, a Parigi, con la riapertura dei bar, dei caffè e dei ristoranti, con la cosiddetta “fase 2” che i parigini di ogni quartiere aspettavano con impazienza. C’è chi si è presentato nei bar allo scoccare della mezzanotte del 2 giugno per festeggiare il grande ritorno alla convivialità e alla joie de vivre. Massimo dieci persone per tavolo, un metro di distanza tra un gruppo e l’altro e gel idroalcolico a disposizione di tutti. “Ci tenevo a essere qui a mezzanotte per manifestare il mio pieno appoggio ai ristoratori”, ha detto ai microfoni di Lci Marcel Benezet, responsabile della sezione cafés-bars-brasseries del Gni, la più influente organizzazione indipendente a servizio dell’hotellerie e della ristorazione. “I caffè, i ristoranti e i bar della capitale aprono oggi le loro terrazze. Per aiutarli il comune di Parigi permette loro di occupare gratuitamente i marciapiedi, le strade e i parcheggi”, ha twittato la sindaca parigina, Anne Hidalgo, postando il formulario da riempire per ottenere l’autorizzazione.

 

Terrazze allargate, insomma, per compensare la mancanza dei coperti all’interno, perché non tutti possono avere il dehors della Rotonde. “Con 1500m2 all’aperto dovreste avere lo spazio per non toccare i vostri vicini e naturalmente le regole di igiene saranno rispettate rigorosamente”, ha scritto ieri la squadra della Rotonde, annunciato un aperitivo XXL per brindare alla ripartenza. Il 63, il bus più importante di Parigi, quello che attraversa tutta la capitale dal Trocadero alla Gare de Lyon, è tornato a riempirsi, pur nel rispetto delle distanze e dei gesti barriera. C’è un po’ di amarezza quando si scende a Cluny – La Sorbonne, perché Boulinier, istituzione dei libri usati di Boulevard Saint-Michel chiuderà definitivamente le sue porte il prossimo 30 giugno. “Ma le altre sette librerie della famiglia restano aperte”, assicura il fondatore, Eduardo Boulinier.

 

E il 22 torneranno a luccicare anche rue des Écoles e rue Champollion, le strade della cinefilia nel Quartiere Latino. Riapriranno infatti le sale cinematografiche e i teatri, come annunciato dal ministro della Cultura Franck Riester. Da sabato scorso, si può andare anche ai parchi e ai giardini, mentre per i musei il calendario di riapertura si estende fino a luglio (il Louvre tornerà ad accogliere il pubblico a partire dal 6 luglio). In tutta la Francia sono nuovamente accessibili le spiagge, e siccome da ieri non c’è più il limite dei 100 chilometri anche i parigini potranno prendere in considerazione un’evasione in Normandia, o magari in Piccardia, al Touquet, la spiaggia dove il presidente, Emmanuel Macron, e la première dame, Brigitte, arriveranno a fine giugno. Intanto, Parigi è tornata a scintillare. Ed è la notizia più bella di quest’estate che inizia.

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