Non è la Le Pen che fa paura a Macron, ma l'outsider populista
Per il 2022 il presidente teme l’arrivo di un pontiere tra ultradestra e ultrasinistra. Il giornalista Zemmour o il virologo Raoult?
Parigi. E’ lo scenario che l’Eliseo teme più di ogni altro in vista delle presidenziali del 2022: l’ascesa di una figura capace di fare da pontiere tra ultrasinistra e ultradestra, soffiando sulla retorica élite-popolo. Secondo le informazioni del Monde, dopo la crisi sanitaria provocata dal coronavirus, la candidatura di un outsider populista è il principale tema di inquietudine del presidente Macron. Un influente consigliere dell’esecutivo ha detto che “c’è veramente da avere paura” di certe figure che si ergono a paladini del popolo, e acquistano consenso radicalizzando il loro discorso contro il potere, gli esperti, le élite. “Un Zemmour, un Raoult, un Hanouna, o perché no una Elise Lucet, che incarnano ciascuno a loro modo questa rottura tra il popolo e le élite, possono fare irruzione sulla scena politica”, ha detto al Monde un peso massimo del governo.
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