Viva l'Europa
Macron & Merkel sono così realisti da sembrare sognatori. Ci si becca su Immuni, il Tinder dell’europeismo
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Ci siamo conosciuti su Immuni. Io, Macron e Angela Merkel. Va bene, non state a sottilizzare: li conoscevo anche prima e mi stavano diversamente sulle scatole. “Ci siamo conosciuti su Immuni” è un calembour trovato su Twitter, ma veste tutto intero il paradosso che ci ha cambiato la vita: non saremo più come prima. Anche se non saremo migliori e resteremo infedeli a noi stessi, come in ogni app di incontri che si rispetti. Ma è nata una community che si riconosce a distanza, si frequenta con prudenza, e poi da cosa magari nasce cosa. Ci si potrebbe persino innamorare di un certain regarde de la France, o di un’Europa un po’ culona ma capace di tirar dritto su certe sbandate. Un place to be, ora che persino Bruxelles sbrilluccica di più dei grattacieli di Milano. Si potrebbe persino cambiare fede politica (up to a point). Stavano sulle scatole, a me (e)lettore lombardo abituato alla nebbia politica romana, così bella quando è bella. Con Macron era persino facile, il figlio saputello delle élite voleva mettere in marcia l’Europa coi soldi degli altri, e le banlieue e i gilet gialli lost in translation nel suo francese fluente. Chi non conosce il popolo, non può essere re. Merkel quasi meno fastidiosa: in fondo nessuno ha mai delle aspettative sui tedeschi. Preferivo Kohl, grasso che colava in un soffritto di cattolicesimo renano. Lei invece luterana, ossia diversamente atea, con quel fare da Rottenmeier che gode a sculacciare i debiti (del resto per lei sono “peccati”) e a far combutta con i pirati olandesi.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"