Cos'è il “reddito da disastro” della Corea del sud che dovrebbe aggirare il crollo dei consumi
La maggioranza dei sudcoreani non vuole 700 euro a testa contro lo choc da pandemia. Le alternative proposte
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Roma. Lo chiamano “reddito da disastro”. Se ne sta discutendo da giorni in Corea del sud, dopo che la proposta di un imprenditore ha ricevuto consensi trasversali, sia dai partiti di maggioranza sia d’opposizione. Il fatto è che l’idea non piace alla maggioranza dei sudcoreani. Secondo un sondaggio di Embrain Public di venerdì scorso, il 57,6 per cento degli intervistati si è detto contrario a consegnare un aiuto da 1 milione di won (poco più di settecento euro) a ogni cittadino per affrontare lo choc economico della pandemia.
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- Giulia Pompili
È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.