Pier Ferdinando Casini con Mariela Magallanes e Américo De Grazia

“Fare l'opposizione a Nicolás Maduro è come giocare alla roulette russa”

Maurizio Stefanini

Intervista a Mariela Magallanes e Américo De Grazia i due deputati di La Causa Radical che il 7 maggio si erano rifugiati nell’ambasciata italiana a Caracas e che ora Pier Ferdinando Casini ha portato in Italia

Essere deputato dell’opposizione nel Venezuela di Nicolás Maduro è come giocare alla roulette russa”. Con questa metafora la deputata all’Assemblea Nazionale Mariela Magallanes spiega al Foglio la decisione per cui il 7 maggio si rifugiò nell’ambasciata italiana, e per cui ora è venuta in Italia assieme al collega Américo De Grazia, che pure si era rifugiato nella nostra rappresentanza. “L’operazione è stata condotta dal senatore Pier Ferdinando Casini, e noi non possiamo che ringraziarlo”, ricorda De Grazia. “Io sono potuto uscire con un passaporto italiano, perché il mio passaporto venezuelano è stato confiscato. Mariela è invece uscita col passaporto venezuelano”. Mentre De Grazia è italiano di origine, Magallanes è moglie e madre di cittadini italiani.

 

Casini in Venezuela si è incontrato con i rappresentanti dell’opposizione, a partire da Juan Guaidó. Ma si è visto anche con Maduro, e il faccia a faccia è stato ampiamente pubblicizzato dal regime come un riconoscimento. Per questo Casini è stato anche criticato. “Critiche ingiuste”, taglia corto De Grazia. “Siamo stati sette mesi nell’ambasciata, e fino all’arrivo di Casini non abbiamo avuto nessun tipo di garanzia che ne potessimo uscire”. Altre critiche riguardano le contraddizione interne del governo italiano, con il Pd che è anti Maduro e i Cinque Stelle che continuano a essere sostanzialmente pro. “Il governo italiano non ha condannato il regime di Maduro, ma in questo momento abbiamo fin troppi problemi interni al Venezuela per volerci mettere nelle questioni interne italiane. Ci basta la possibilità di aiutare il governo e il popolo italiano a comprendere la natura di questo regime”.

 

Qualcuno sostiene che bisogna comunque essere grati al governo di Maduro per aver permesso questa soluzione. “Io non ho nessun ringraziamento per un regime che mi ha percosso fino a morire, che mi ha tolto il passaporto e praticamente la nazionalità, che mi ha privato dell’immunità parlamentare attraverso un Tribunale di Giustizia usurpatore, che mi ha espropriato di una radio che era l’unica fonte di reddito che avevo, che ha persino minacciato di farmi sparire”, sbotta De Grazia. “Per fortuna, non soffro di Sindrome di Stoccolma”. “Siamo deputati legittimamente eletti privati della propria carica da un tribunale illegittimo”, aggiunge Mariela Magallanes. “Mi sono rifugiata nell’ambasciata italiana dopo essere stata privata dell’immunità parlamentare perché le donne in carcere in Venezuela sono a rischio di violenze gravissime”.    

 

Secondo De Grazia, “purtroppo in Venezuela la situazione è ogni giorno peggiore. I servizi pubblici si deteriorano, la vita si deteriora, sempre più venezuelani sono costretti a espatriare, ci sono oltre 400 detenuti politici, il tasso di omicidi aumento. Più Maduro resta al potere, più la situazione si fa drammatica. Ma purtroppo l’opposizione si debilita a sua volta, anche per la mancanza di una strategia consona a quella che stiamo vivendo”. Si è parlato di un possibile effetto Bolivia. “Ma là le Forze Armate si sono messe dalla parte della Costituzione. Nel caso del Venezuela le forze armate non sono leali a Maduro, ma complici. Non c’è attività lecita o illecita in cui non abbiano le mani in pasta”.

 

Voi eravate gli unici due deputati di La Causa Radical: un partito di sinistra radicale. Come valutate la solidarietà di gran parte della sinistra latino-americana a Maduro? “Maduro non è di sinistra o di destra. È semplicemente un criminale. Non è che un narcotrafficante è cattivo se esalta Mussolini o buono se esalta Lenin, e la componente ideologica serve solo a intorbidire le acque. Purtroppo Chávez ha distribuito assegni in tutta l’America Latina, e molta gente è stata comperata. Come forza di sinistra è comunque nostro compito spezzare questo circuito di solidarietà ideologica perversa”.