Miliziani del Jihad islamico nella Striscia di Gaza (foto LaPresse)

Israele nel mirino del disumanitarismo

Giulio Meotti

Il Jihad lo bombarda, l’Iran vuole eliminarlo, l’Onu (con l’Italia) vota otto risoluzioni contro

Roma. La settimana scorsa il Jihad islamico palestinese ha usato contro Israele un nuovo missile con una testata da 300 chili. Citando fonti di intelligence, Channel 12 ha rivelato che il missile, che ha lasciato un cratere di sedici metri nel sud dello stato ebraico, è stato sviluppato “con l’aiuto di ingegneri iraniani”. Il rapporto afferma che il Jihad islamico è riuscito a superare le capacità del gruppo terroristico di Hamas, dotandosi di missili simili a quelli di Hezbollah in Libano. Nelle stesse ore, la Guida suprema iraniana Ali Khamenei tornava a minacciare lo stato ebraico di annientamento: “La distruzione di Israele significa la distruzione di quel regime e di criminali come Netanyahu, non degli ebrei”. Mentre il braccio armato dell’Iran a Gaza lanciava 450 missili su Israele e il leader della Rivoluzione islamica iraniana parlava di “distruggere Israele”, le Nazioni Unite orchestravano il più intenso attacco diplomatico contro Gerusalemme. Dopo la pioggia di missili, quella delle risoluzioni (la settimana scorsa la Corte di giustizia della Ue aveva deciso anche per la marchiatura delle merci israeliane dai territori contesi, caso unico). Venerdì, la quarta commissione dell’Assemblea generale dell’Onu votava ben otto mozioni contro Israele. In nessuna si parla del Jihad islamico palestinese. Si va dalle “azioni israeliane che sconvolgono i diritti umani palestinesi” agli “insediamenti israeliani”, passando per la “Gerusalemme occupata” e il “Golan siriano occupato”. “La quarta commissione Onu ha appena adottato otto risoluzioni che colpiscono Israele, sono scoraggiata da questo assalto alla pace e da molti alleati degli Stati Uniti”, ha commentato l’ambasciatrice americana all’Onu, Kelly Craft. A parte gli Stati Uniti, tra i grandi paesi occidentali soltanto Canada e Australia hanno votato contro le otto risoluzioni anti israeliane. Anche l’Italia ha votato a favore di tutte le risoluzioni dell’Onu volute dal blocco dei paesi islamici.

 

 

Dopo l’Onu, le ong. Amnesty International ha accusato Israele di aver bombardato l’ufficio di un’organizzazione palestinese per i diritti umani, quando l’incidente aveva in realtà coinvolto un missile del Jihad islamico. “Condanniamo fermamente l’attacco alla Commissione indipendente palestinese per i diritti umani il cui ufficio a Gaza è stato colpito da un missile israeliano questa mattina”, aveva detto Amnesty. Trey Yingst, corrispondente di Fox News e testimone dell’incidente, ha risposto: “Israele non ha colpito l’edificio. E’ stato un razzo da Gaza. Ero dall’altra parte della strada quando è successo”. L’affermazione di Amnesty è stata smentita anche da un rapporto del quotidiano israeliano Haaretz a firma di Amira Hass, una famosa giornalista filo-palestinese. I responsabili, ha detto, erano “certamente membri del Jihad islamico”.

 

E sull’Iran che ha appena ucciso dieci manifestanti e ne ha arrestati mille, quante risoluzioni ha approvato l’Onu? Zero. E quante le risoluzioni sulla Cina, che continua a brutalizzare Hong Kong e a “rieducare” musulmani nello Xinjiang? Sempre zero. Anzi, al Consiglio dei diritti umani di Ginevra, 95 paesi su 111 hanno appena elogiato l’Iran sui diritti umani. Zero è anche la credibilità delle Nazioni Unite e dell’Unione europea, che votano ormai compatte contro il capro espiatorio ebraico nei palazzi dell’umanitarismo.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.