Abdel Fattah al Sisi (foto LaPresse)

La repressione di Sisi

Redazione

In Egitto almeno 1.400 arresti, tv e siti silenziati dopo le proteste contro il presidente

Le forze di sicurezza del presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi hanno arrestato almeno millequattrocento persone in pochi giorni: attivisti, professori, politici d’opposizione, anche persone che non avevano nulla a che fare con la protesta che c’è stata venerdì a piazza Tahrir – la piazza delle manifestazioni che nel 2011 portarono alla caduta dell’allora rais Hosni Mubarak.

 

L’accesso ad alcuni siti, compresa la Bbc e l’applicazione di messaggi di Facebook, è stato interdetto – sono almeno cinquecento i siti o blog di informazione che sono al momento censurati in Egitto. Le associazioni per i diritti umani dicono che il numero degli arrestati è enorme anche rispetto allo standard di Sisi che dal 2013 ha messo in prigione migliaia di persone in nome di una arbitraria strategia antiterrorismo: la protesta è stata usata come pretesto da parte del governo per mettere a tacere l’opposizione e per scoraggiare ulteriori proteste (una è già stata annunciata per oggi). Hisham Kassem, un commentatore molto seguito, ha detto, ripreso dai media internazionali: “Si tratta di un collasso nervoso da parte di una persona che ha la vista appannata”. Ad appannare la vista di Sisi sono stati i video e gli appelli di Mohamed Ali, un ex contractor del governo che ha accusato il presidente di aver sperperato soldi dello stato in palazzi lussuosi per se stesso e per il suo entourage – e naturalmente gli egiziani non ne sapevano nulla. Sisi ha detto di non aver fatto niente di illegale e, ammettendo che in effetti questi palazzi sono in costruzione, ha detto che sono “per il popolo egiziano”.

 

Il presidente non ha ancora commentato le proteste ma i media legati al governo dicono, senza troppa originalità, che le manifestazioni sono manovrate da entità straniere ostili, in particolare da canali televisivi. Come molti altri leader autoritari, Sisi si sente al sicuro e libero di arrestare e annichilire ogni opposizione: in questi giorni di incontri all’Onu, ha ricevuto un endorsement da Trump. “E’ un vero leader – ha detto il presidente americano riferendosi a Sisi – Sta facendo cose assolutamente amazing in brevissimo tempo”.

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