Marine Le Pen (foto LaPresse)

“Marine non basta contro Macron”. Lo strappo della destra francese

Mauro Zanon

L’organizzatore della convention della nipotina Marion ci spiega il fallimento dei gollisti e dei lepenisti. Un nuovo progetto

Parigi. “L’idea di questa convention nasce dalla constatazione di un doppio fallimento: quello di François-Xavier Bellamy, che non è riuscito a ricostruire i Républicains (Lr) e a trovare una nuova base elettorale, nonostante il suo tentativo di spostare più a destra il baricentro del partito, e quello del Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen, uscito sconfitto alle ultime presidenziali”. Jacques de Guillebon, direttore dell’Incorrect, il mensile nato nel 2017 per riunire le firme più brillanti delle jeunesse conservatrice parigina e diventare il bacino intellettuale del marionismo, è uno degli organizzatori della “Convention de la droite”, il grande rendez-vous della destra francese che avrà luogo il 28 settembre al centro congressi La Palmeraie, nel Quindicesimo arrondissement, e riunirà, oltre a Marion Maréchal, il giornalista star del Figaro Eric Zemmour. Presidente, assieme a Patrick Louis, del consiglio scientifico dell’Issep, la scuola di scienze politiche fondata a Lione da Marion Maréchal per forgiare la futura classe dirigente di destra, Jacques de Guillebon spiega in un colloquio con il Foglio quali sono gli obiettivi di questa convention e come si sta riorganizzando il fronte sovranista.

 

“L’impressione è che siamo rimasti bloccati nelle fauci del Rn e del suo 23,7 per cento, senza la possibilità di andare oltre quella percentuale, senza poter ottenere niente di meglio che l’accesso al secondo turno, senza aspirare a vincere, dunque. Il Rn non ha un pensiero sufficientemente elaborato per contrastare Macron, allargare la sua base e essere un partito credibile di governo”, dice il direttore dell’Incorrect, prima di aggiungere: “Il mio giornale è nato partendo da questa analisi e dalla necessità di creare una base intellettuale per ricostruire una destra capace di governare. La convention si iscrive su questa scia”. Diversi osservatori si sono chiesti perché, accanto a “droite”, nel titolo dell’evento, non c’era alcun aggettivo. “Perché ci permette di andare a pescare nelle terre di Lr e allo stesso tempo di prendere in contropiede il Rn, il quale dice di non essere ‘né di destra, né di sinistra’, malgrado il suo elettorato sia piuttosto orientato a destra”, risponde De Guillebon. E precisa: “Ciò che ci infastidisce sono gli apparecchi politici dietro i vari esponenti, le vecchie logiche di partito, non i singoli. Vogliamo riunire persone che vengono sia da Lr sia dal Rn”.

 

Alla convention, ci sarà sicuramente l’eurodeputato Gilbert Collard in quota Rn. Non ci sarà invece Marine Le Pen, che domenica, a Henin-Beaumont, rispondeva stizzita alle domande dei giornalisti sul maxi congresso organizzato dalla nipotina a fine settembre. Quando gli chiediamo se si tratta di una battaglia gramsciana, Jacques de Guillebon risponde così: “Sì è una continuazione di una battaglia delle idee iniziata diversi anni fa, ma con la convention vogliamo passare alla tappa successiva. Bisogna far dialogare gli esponenti politici dei vari partiti di destra e riunirli attorno a un nucleo di intellettuali. Deve esserci una destra riunita attorno a delle vere basi di destra, non una riedizione della destra e del centro come ci hanno venduto da Chirac in avanti. C’è una base molto ampia di persone sensibili a votare per un fronte allargato”. La famosa “union des droites”, la formula che tutti i marionisti ripetono incessantemente. “Bisogna uscire dal software del Rn, che è populista nel senso negativo del termine e anti élite per principio, andando a cercare un’élite di destra, con dei valori capaci di riunire”, dice l’intellò di Marion Maréchal. De Guillebon e le altre figure in ascesa del marionismo, vorrebbero trasformare questa convention in un appuntamento annuale, in “uno dei momenti forti della vita politica francese”, sul modello del grande meeting dei conservatori americani, la Conservative Political Action Conference (Cpac). Secondo le informazioni del Foglio, oltre alla presenza del futuro eurodeputato leghista Vincenzo Sofo, fidanzato di Marion, ci sarà anche un ex ministro della Lega alla convention parigina, salvo imprevisti. Sempre secondo le nostre informazioni, gli organizzatori hanno provato a invitare l’ex primo ministro italiano Matteo Renzi per rendere più pepato l’evento, ricevendo però una risposta negativa. Per ora, i soli avversari ideologici previsti alla convention sono Raphaël Enthoven, filosofo vicino alle posizioni macroniste, e Laurent Alexandre, chirurgo molto mediatico e collaboratore fisso del settimanale Express.