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L'outsourcing del lavoro sporco

Redazione

Il governo di Parigi consegna all’Iraq i jihadisti francesi da impiccare

Quattro cittadini francesi catturati in Siria dai curdi e trasferiti a Baghdad sono stati condannati a morte per essersi arruolati nello Stato islamico e un quinto potrebbe essere condannato anche lui a morte tra pochi giorni. La Francia a proposito si è detta contraria alla pena di morte, ma anche rispettosa della sovranità irachena e tutta la faccenda sembra una mossa del governo Macron per fare quello che non potrebbe dichiarare di volere: eliminare fisicamente i francesi che si sono uniti ai terroristi. Se avesse davvero voluto evitare loro l’impiccagione, non avrebbe dato il consenso al trasferimento dalle prigioni curde a quelle irachene. Fonti del Foglio raccolgono voci da Baghdad, non confermate, sul fatto che i francesi non siano – diciamo – così traumatizzati dalle condanne a morte che spesso avvengono con processi che durano pochi minuti.

 

Del resto durante la battaglia di Mosul un gruppo delle forze speciali francesi cercava di individuare i nemici con passaporto francese per poi passare la loro posizione agli iracheni. Outsourcing delle uccisioni. Tra i dodici prigionieri francesi a Baghdad c’è un ex soldato di Tolosa che nel 2009 aveva partecipato a una missione in Afghanistan e poi qualche anno dopo si era arruolato con lo Stato islamico, ce n’è uno che s’è fatto riprendere in un video mentre festeggiava la strage di Parigi del 13 novembre 2015 (130 morti, molti in trappola dentro al Bataclan), un altro che dice che lo Stato islamico lo aveva dichiarato inabile al combattimento e che era stato messo a insegnare ai bambini – e che aveva cercato di scappare due volte. Tutti i condannati nelle loro dichiarazioni chiedono scusa all’Iraq per il male commesso. C’è da scommettere che se non fossero stati presi e non si trovassero davanti a un giudice sarebbero ancora fanatici – del resto se ti catturano nel 2019 vuol dire che sei uno degli irriducibili. La Francia si proclama dunque contraria alla pena di morte per principio e aspetta che l’Iraq si occupi di quello che non vuole fare.

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