Eurovision song contest 2019 a Expo Tel Aviv (LaPresse)

La guerra dei missili troncata dal Festival

Durante l’ultimo scontro tra i gruppi armati nella Striscia di Gaza e Israele c’era anche Eurovision

Tra i vari fattori in gioco durante l’ultima fiammata di guerra tra i gruppi armati nella Striscia di Gaza e Israele, sabato 4 e domenica 5 maggio, c’era anche Eurovision. L’arrivo del festival potrebbe aver contribuito a tagliar corto il conflitto, perché sarebbe stato brutto finire al centro dell’attenzione del mondo durante una guerra (brutto ma non più d tanto, perché ormai ogni cantante del mondo ha espresso la sua posizione sulla situazione di Israele e dei palestinesi). Così, d’improvviso come è cominciato, lo scambio di bombardamenti tra israeliani e gruppi armati della Striscia è finito all’alba di lunedì 6 maggio, mentre a poche decine di chilometri i primi ospiti cominciavano a fare le prove sul palco.

  

Hamas tra le condizioni della tregua ha chiesto che Israele consentisse l’arrivo di una tranche dei fondi che il Qatar invia con regolarità a Gaza e che molto contribuiscono alla tenuta dell’economia locale, e infatti in settimana è arrivato un emissario del Qatar con i finanziamenti promessi. Alcuni giornali israeliani hanno parlato di Israele “ostaggio di Eurovision” e di estorsione da parte di Hamas, che avrebbe approfittato del momento di vulnerabilità. L’apparato militare e di intelligence nel paese ignora queste accuse e pensa alla sicurezza durante l’evento.

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