Alan García (foto LaPresse)

L'ex presidente peruviano si è sparato prima di essere arrestato

Alan García è in gravi condizioni e sta subendo un intervento chirurgico di emergenza. Era accusato di aver preso tangenti dal gigante delle costruzioni del Brasile Odebrecht

L'ex presidente del Perù, Alan García, si è sparato mentre la polizia è entrata nella sua casa di Lima per arrestarlo. Subito portato nell’ospedale Casimiro Ulloa, dove si trova in gravi condizioni, sta subendo un intervento chirurgico di emergenza. García, del partito populista-socialdemocratico Apra, era accusato di aver preso tangenti da una due principali aziende di costruzioni del Brasile, la Odebrecht. Marcelo Odebrecht e Otávio Marques de Azevedo (della Andrade Gutierrez) legati all’ex presidente Lula da Silva, erano stati arrestati nel giugno 2015. Erano entrambi sospettati di aver pagato a ex direttori di Petrobras, l’azienda statale del petrolio, tangenti del 3 per cento del valore dei lavori avuti in appalto (affari da 5 miliardi di euro nel caso di Odebrecht e 2 miliardi nel caso della Andrade Gutierrez). 

 

Il gigante dell'edilizia brasiliano Odebrecht era coinvolto in importanti progetti infrastrutturali in tutto il mondo, incluse le sedi per le Olimpiadi del 2016 e per la Coppa del Mondo 2014 in Brasile. Lo scandalo, che il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha definito “il più grande caso di corruzione nella storia in un paese straniero” ha abbattuto politici in tutta l'America latina

   

   

García è stato presidente dal 1985 al 1990 e di nuovo dal 2006 al 2011. Ha governato in chiave moderata, ma è finito sotto indagine per appropriazione illecita e riciclaggio. Gli investigatori dicono avesse preso tangenti dal gruppo Odebrecht durante il suo secondo mandato, legato a un progetto di costruzione della linea metropolitana nella capitale. Odebrecht ha ammesso di aver pagato quasi 30 milioni di dollari di tangenti in Perù dal 2004 ma García ha sostenuto di essere vittima di persecuzioni politiche. I quattro ultimi presidenti del Perù sono tutti indagati per presunta corruzione, con un quinto – Alberto Fujimori – condannato a 25 anni per crimini contro l'umanità e poi graziato dal suo successore Pablo Kuczynski.

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