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La riforma della scuola di Macron comincia dal telefonino: vietato anche alla ricreazione

Mauro Zanon

Il ministro Jean-Michel Blanquer vuole ridurre la dipendenza da smartphone e dare un “messaggio di umanità”. Le scuole si attrezzano

Parigi. Ieri (3 settembre ndr), per dodici milioni di alunni francesi, non è stata una rentrée come le altre. Perché da quest’anno entrano in vigore le prime misure della “rivoluzione Blanquer”, dal nome del ministro dell’Istruzione di Parigi, Jean-Michel Blanquer, alla guida del cantiere più instabile e prezioso della République, quello della rifondazione della scuola. In attesa della riforma del “bac” sul modello della maturità italiana, prevista per il 2021, la grande novità di questo rientro scolastico è il divieto di utilizzare i cellulari non soltanto durante le ore di lezione ma anche nel corso della ricreazione.

 

La dipendenza dai telefonini può diventare una piaga nelle nostre società, che nuoce ai rapporti umani”, ha dichiarato su Rtl il ministro di rue de Grenelle, sede dell’Éducation nationale. Per questo, il buon esempio deve essere dato anzitutto dagli insegnanti. “Ma anche da noi, l’intera società francese”, ha aggiunto Blanquer, perché la dipendenza dagli smartphone, dalle notifiche, dagli sms e dai gruppi Whatsapp, è “imitata” dai più giovani. La proibizione di utilizzare i cellulari “durante ogni attività didattica e nei luoghi previsti dal regolamento interno” figurava già nel Codice dell’istruzione della legge del 12 luglio 2010, quando all’Eliseo c’era Nicolas Sarkozy. Ma secondo Blanquer era necessaria “una base giuridica più solida e molto più chiara” rispetto alla precedente, un inquadramento legislativo per consentire agli insegnanti di confiscare i telefonini in caso di infrazione da parte degli studenti. “Il divieto rientra nel campo della legge e i presidi di Francia lo faranno rispettare. Non ho alcun dubbio a riguardo”, ha detto il titolare dell’Istruzione, in risposta a chi avanza dubbi sull’efficacia della misura.

 

Textoter”, come si dice in Francia, non sarà più permesso agli studenti delle scuole materne, elementari e medie, ma anche in alcuni licei. Tuttavia, ogni istituto avrà alcuni margini di manovra nell’applicazione del divieto. Nella scuola media André Malraux di Grainville, in Normandia, il preside ha deciso che i telefonini dovranno restare spenti negli zaini e non in “modalità aereo”. Lo stesso istituto, come racconta France 3, sta studiando l’ipotesi di installare alcuni armadietti securizzati per essere certi che gli alunni non utilizzeranno il loro smartphone. A Courbevoie, nella periferia parigina, alcuni studenti dell’istituto Les Renardières dicono invece che “lo terranno comunque in tasca”, mentre nel dipartimento dell’Aveyron, Jean-Noël Taché, dirigente scolastico di una scuola media locale, manifesta la sua soddisfazione per la nuova disposizione legislativa: “Finora, l’uso del cellulare era vietato nelle classi ma autorizzato nel cortile della ricreazione. Ora, dovrà essere spento e sistemato nello zaino per tutto il tempo”.

 

Approvata lo scorso 30 luglio all’Assemblea nazionale, l’interdizione dei cellulari all’interno del recinto scolastico era una delle grandi promesse elettorali di Macron, che dell’école ha fatto il suo dossier prioritario, il punto di partenza per costruire la Francia di domani sui pilastri del civismo, della lotta contro le diseguaglianze e dei valori repubblicani. Va sottolineato, oltre a ciò, che a essere proibiti saranno tutti i dispositivi in grado di connettersi a internet, dunque anche tablet e smartwatch. “Ci sono diversi aspetti negativi nelle nuove tecnologie contro cui bisogna adottare adeguate precauzioni. Penso in particolare alla protezione dei dati sensibili, ma anche al cyber-bullismo, alla frequentazione di siti violenti o pornografici e poi ovviamente alla dipendenza dagli schermi”, ha spiegato Blanquer, prima di aggiungere: “E’ un messaggio di umanità destinato ai nostri bambini e ai nostri adolescenti sulla necessità di guardarci negli occhi, di parlarsi, di saper lasciare il telefono in disparte”.

 

E’ un segnale forte alla società francese e in particolare a quei genitori che non prestano troppa attenzione alle ore che i loro figli passano davanti agli schermi, dello smartphone, della televisione, del computer, del tablet di ultima generazione, dimenticandosi del mondo reale che li attornia. Per riprendere le parole di Blanquer, si tratta di una misura di “salute pubblica”, benché l’opposizione gridi all’“operazione di comunicazione” e alla “legge di facciata”. Da questa rentrée, inoltre, gli studenti torneranno a imparare a memoria la Marsigliese a partire dal penultimo anno di scuola elementare. Vietato dimenticarsela, anche perché il telefonino non potrà più essere d’aiuto.