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Lo scienziato russo finito in prigione per un missile che (forse) non c'è

Micol Flammini

Viktor Kudryavtsev è accusato di essere una spia ed è stato arrestato con l’accusa di aver “condiviso con l’intelligence di un paese della Nato” i segreti legati alla ricerca per sviluppare i missili ipersonici

Roma. Quando l’Fsb è andata ad arrestarlo, Viktor Kudryavtsev era nel letto. Secondo il quotidiano russo Kommersant, l’uomo è diabetico, era stato da poco ricoverato, a malapena si era ripreso da un infarto, ma i servizi segreti hanno deciso, comunque, di sottoporlo a una prova di resistenza: prima lo hanno assegnato a un tribunale segreto, poi lo hanno mandato alla prigione moscovita di Lefortovo, la stessa in cui venne rinchiuso lo scrittore Eduard Limonov e dove, nell’Unione sovietica, erano imprigionati i criminali più pericolosi. Kudryavtsev è uno scienziato pluripremiato, ha 74 anni, è accusato di essere una spia e ora si trova nell’ex fortezza del Kgb – che non compare su nessuna mappa – in isolamento. E’ stato arrestato sabato mattina con l’accusa di aver “condiviso con l’intelligence di un paese della Nato” nel 2013 i segreti legati alla ricerca per sviluppare i missili ipersonici. L’accusa è di tradimento di stato, il temibile e vago articolo 275 del codice penale russo. Lo scienziato lavorava per l’Istituto di ingegneria meccanica – sigla TsNIIMash – di Korolev, fuori Mosca.

 

Sul sito dell’Istituto di ricerca si legge che lo scienziato è autore di molti articoli sull’aerodinamica missilistica, che nel 2004 ha ricevuto un premio dal governo per aver ideato “un complesso missilistico e spaziale”, e che ha svolto molti lavori legati allo sviluppo dei nuovi missili ipersonici, i missili invincibili che il primo marzo scorso, durante il discorso alla Russia, nel video di presentazione di Vladimir Putin, venivano lanciati contro una nazione che, guarda caso, erano proprio gli Stati Uniti (contro la California, a voler essere precisi).

 

Eppure qualcosa non torna.

 

Kudryavtsev era senza dubbio uno scienziato di ottimo livello, ma suo figlio, in un’intervista all’agenzia russa Interfax, ha svelato che negli ultimi anni aveva lavorato soltanto a un progetto di studio sull’influenza delle turbolenze sulla traiettoria dei razzi. “E’ uno degli aspetti più importanti della velocità supersonica – sottolinea il figlio – Ma non riguarda la creazione di nuove armi”. Inoltre, Kudryavtsev è stato arrestato con l’accusa di aver diffuso informazioni riservate sullo sviluppo dei missili ipersonici, ma lo scienziato aveva il terzo livello di accesso ai segreti di stato all’interno dell’Istituto, il più basso di tutti, che non consente di arrivare a informazioni particolarmente delicate, come quelle che riguardano i missili. L’Fsb ha perquisito anche l’ufficio del direttore dell’istituto, Dmitri Paison, e in un comunicato ha detto di stare indagando su altri dodici potenziali sospetti. Ma l’arresto di Viktor Kudryavtsev non convince, non esistono prove, non esistono elementi che facciano pensare che lo scienziato fosse una spia. Nessun rapporto con ambasciate straniere, viaggi sospetti, Viktor Kudryavtsev, così come viene raccontato dal Kommersant o dalla Novaya Gazeta, era un uomo dedito agli studi di ingegneria.

 

Delle ipotesi su questo arresto arbitrario, che ricorda i tempi dell’Unione sovietica, ci sono, e la prima è che si tratti di un messaggio che il governo ha voluto lanciare come avvertimento alla comunità scientifica: “Il Cremlino è attento alla verità e per questo non vuole che escano notizie su questi missili, perché la verità è che, così come sono stati descritti, non esistono”, ha detto Pavel Luzin dell’università di Perm in un’intervista all’Idependent. L’altra ipotesi è che ci sia una battaglia interna tra Roscosmos, l’agenzia spaziale, e i servizi segreti, per accaparrarsi il controllo sugli istituti di ricerca e l’Fsb potrebbe aver deciso, tramite l’arresto, di mostrare la propria forza per avere voce in capitolo nella riorganizzazione del centro di Korolev.

 

Quel missile “invincibile” pubblicizzato da Putin a marzo, che aveva fatto tremare i più allarmisti, probabilmente non esiste, era una trovata elettorale. Nessuno dalla Russia in questo momento è disposto a dire al mondo, e alla California, che possono stare tranquilli. Sicuramente non lo farà Viktor Kudryavtsev da dietro le sbarre.

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