Trump accoglie i tre prigionieri che erano detenuti in Corea del nord

I tre cittadini americani sono atterrati stanotte nella base militare di Andrews. E' una delle principali vittorie diplomatiche di questa Amministrazione, in vista dell'incontro con Kim Jong-un

Redazione

Ieri, qualche ora dopo la notizia della loro liberazione, Donald Trump aveva twittato: “Sono lieto di annunciare che il segretario di stato Mike Pompeo sta rientrando dalla Corea del nord con tre persone che tutti vogliono rivedere, sembrano in buona salute. Sarò lì ad accoglierli”. Le tre persone sono Tony Kim e Kim Hak-song, cittadini americani di origini coreane, e Kim Dong-chul, nato in Corea del sud e con la cittadinanza americana. Tutti e tre erano detenuti in Corea del nord. In vista dell’incontro tra il presidente americano e il leader nordcoreano Kim Jong-un, come gesto “di buona volontà”, Pyongyang ha deciso di liberarli. 

 

 

Stanotte, intorno alle 2.30 ora locale, i tre prigionieri sono arrivati nella base militare di Andrews, nel Maryland. E Trump, insieme alla moglie Melania, era sulla pista ad accoglierli (con loro c'era anche il vicepresidente Mike Pence e il segretario di stato Mike Pompeo). Il presidente americano ha detto di avere “molto apprezzato” il fatto che Kim Jong-un li abbia rilasciati prima del loro incontro. E ha aggiunto che il suo obiettivo principale resta la “denuclearizzazione” della Corea. “Sono molto onorato - ha detto - di avere aiutato queste persone fantastiche, ma il vero successo sarà quando riusciremo a eliminare le armi nucleari”.

 

  

Ricevendo i tre prigionieri, Trump ha anche rivolto un pensiero alla famiglia di Otto Warmbier, studente americano arrestato in Corea del nord, rilasciato per “motivi umanitari” a giugno 2017 dopo essere stato quasi un anno in coma e morto al suo rientro negli Stati Uniti. 

 

Tony Kim, Kim Hak-song e Kim Dong-chul hanno ringraziato il governo degli Stati Uniti, il presidente Trump e il popolo americano: “Ringraziamo Dio e tutte le nostre famiglie e gli amici che hanno pregato per noi e per il nostro ritorno, Dio benedica l'America, la più grande nazione del mondo”.

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