“Morte all'America”, nel Parlamento di Teheran si brucia la bandiera degli Stati Uniti

Dopo il ritiro di Trump dal deal sul nucleare l'Iran reagisce lanciando slogan contro “i sionisti”. Intanto sul Golan e nel nord d'Israele sembra avvicinarsi anche la guerra militare

Giulio Meotti

E' da quarant'anni, da quel 1979 in cui l'ayatollah Khomeini fece la sua rivoluzione islamica, che le autorità iraniane cantano “morte all'America” e bruciano le bandiere a stelle e strisce, le calpestano, le dileggiano, le ingiuriano. Stamani, al Parlamento di Teheran, alcuni deputati iraniani hanno bruciato la bandiera americana fra gli applausi e gli slogan contro “i sionisti”. E' quarant'anni che quel regime teocratico si fonda sulla guerra - ideologica, politica e morale - al “grande e piccolo Satana”, Stati Uniti e Israele. In queste ore, dopo l'uscita di Donald Trump dal deal atomico con Teheran, sul Golan e il nord d'Israele sembra avvicinarsi anche la guerra militare. Sarà una guerra diretta fra gli ayatollah e Israele o una per procura tramite Hezbollah? Intanto Israele apre i rifugi antimissile.

Di più su questi argomenti:
  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.