La Francia approva la legge su asilo e immigrazione. I pericoli ai confini con l'Italia
Nella val di Susa continuano le tensioni. Il dibattito parlamentare (con polemiche contro Collomb) e le conseguenze sull’Europa
Parigi. “E’ stato un successo”. Ieri, gli esponenti del gruppo di ultradestra francese Génération identitaire si congratulavano tra loro per l’operazione anti migranti di sabato, la cui eco è arrivata fino all’Assemblea nazionale, dove da una settimana si dibatte con toni accesi attorno al progetto di legge sull’asilo e l’immigrazione, adottato domenica sera in prima lettura. Con la ripresa dei flussi migratori nel Mediterraneo negli ultimi giorni, la questione dell’accoglienza e delle frontiere torna e tornerà a essere al centro del dibattito.
Cento giovani identitari hanno occupato il Colle della Scala, punto di passaggio strategico per chi vuole valicare la frontiera illegalmente, installando una rete di respingimento anti migranti e srotolando un enorme striscione con su scritto: “Frontiere chiuse. Non farete dell’Europa la vostra casa. Tornate a casa vostra”. Il Colle della Scala, che congiunge la Val di Susa con la Valle della Clarée, situata nel dipartimento delle Alte-Alpi, si trova a sei chilometri dalla frontiera italiana, vicino a Bardonecchia, dove due settimane fa cinque doganieri francesi avevano sconfinato in Piemonte per braccare un nigeriano sospettato di essere uno spacciatore e sottoporlo al test delle urine. “È una vera e propria vittoria, abbiamo ottenuto la presenza della gendarmeria nella zona”, ha dichiarato entusiasta il portavoce di Génération identitaire, Romain Espino.
Questo episodio riaccende inevitabilmente le tensioni tra Francia e Italia sulla gestione migratoria, dando l’impressione che in materia ci sia ancora una scarsa cooperazione tra i due paesi. “Dopo Bardonecchia, i fatti a cui abbiamo assistito questa settimana mostrano che esistono ancora delle incomprensioni tra Parigi a Roma”, dice al Foglio Ivanne Trippenbach, giornalista politica dell’Opinion. “Tuttavia, questo episodio è imputabile anche alle falle del sistema europeo di accoglienza dei richiedenti asilo. Non bisogna ingigantirlo, perché si tratta, anzitutto, di una grande operazione di comunicazione da parte di un gruppo di attivisti”.
Il Front national ha salutato positivamente questo “coup de com’” ben riuscito, realizzato con l’aiuto di elicotteri e droni, e costato, stando a quanto riportato dall’Opinion, circa 30 mila euro. “Ciò che ha reso l’operazione di Génération identitaire mediaticamente rumorosa è la tempistica, perché è intervenuta in un contesto politico teso. La riforma delle politiche di asilo e di immigrazione, al centro del dibattito parlamentare, è giudicata troppo severa dall’ala sinistra della République en marche e dalle associazioni pro migranti”, spiega Trippenbach.
In riposta al blitz degli identitari, i militanti dei movimenti No Tav e Briser les frontières hanno organizzato domenica un corteo partito da Clavière, ultimo comune in territorio italiano, che è rapidamente degenerato. Dopo essersi scontrati con la gendarmerie, gli attivisti sono riusciti a passare il confine, portando con loro una trentina di migranti. Domenica sera, il ministro dell’Interno francese, Gérard Collomb, aveva annunciato “rinforzi importanti” per assicurare il “rispetto assoluto del controllo delle frontiere”. Ma la sua reazione è stata considerata troppo molle e troppo lenta. “La gauche ha criticato Collomb sia per la sua lentezza nel reagire sia perché ha messo sullo stesso piano l’estrema destra e l’estrema sinistra”, dice al Foglio Trippenbach, prima di aggiungere: “Va detto, comunque, che si tratta di una strategia deliberata di Collomb: vuole minimizzare episodi come questo e ha chiesto ai parlamentari di non cadere nella trappola. Per descrivere l’azione di Génération identitaire, ha parlato di semplici ‘gesticolazioni’”. La sinistra radicale giudica “pericoloso” il testo legislativo promosso da Collomb, quest’ultimo, invece, lo definisce “equilibrato”. “L’esecutivo si è mostrato fermo sulle misure faro del progetto di legge, che difficilmente verrà edulcorato. Collomb – conclude Trippenbach – lo ha detto più volte: la filosofia del testo è quella di ricondurre alla frontiera i migranti in situazione irregolare e integrare meglio i rifugiati presenti sul territorio francese”.