Il governo israeliano negozia con Russia e America per evitare scontri in Siria. A una condizione: fermare l’Iran. Ora, però, il patto implicito con Mosca un po’ vacilla (vicino al Golan)
13 Aprile 2018 alle 06:00
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu (foto LaPresse)
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tamaramerisi
13 Aprile 2018 - 08:08
Questo articolo è come retroilluminato: impossibile leggerlo, e rileggerlo, senza che la pelle si accapponi alla visualizzazione, ormai plastica, dei danni immensi per la pace del mondo creati da due amministrazioni Americane nefaste, antiamericane e ideologizzate. 8 anni dei Clinton e 8 anni di Obama colla loro fanfara internazionalista e palestinianista (che è prepotentemente anti palestinese quanto anti istraeliana! Come dimostra Gaza) hanno ossessivamente abbandonato la protezione dei confini, culturali e geografici, dell'Occidente, disarmandoci come fosse sepolto colla Guerra Fredda anche il concetto stesso di guerra. L'Europa colla sua cultura marxista dominante in ogni ambito è pronta a recepirne la versione oppiacea della Sharia. Se non esistesse Israele saremmo già stati fritti.
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