Vladimir Putin

Sorpresa, in Russia ha vinto Putin

Micol Flammini

Il presidente uscente è al 76,41 per cento tra denunce di brogli e ringraziamenti alla May. Ma l'affluenza è più bassa di quanto sperava il Cremlino

Vladimir Putin ha conquistato il suo quarto mandato, il secondo consecutivo. La Commissione elettorale russa ha fatto sapere che con il 90 per cento delle schede scrutinate, Vladimir Putin è al 76,41 per cento, al secondo posto Pavel Grudinin, il candidato del partito comunista, con il 12,30 per cento, terzo il leader del partito liberal-democratico Zhirinovski con il 5,98 per cento. Un dato importante è quello dell'affluenza, in lieve calo rispetto alle elezioni precedenti. Secondo l'istituto di sondaggi Vtsiom, la partecipazione è stata del 63,7 per cento, mentre sei anni fa, nel 2012, era andato alle urne circa il 65,25 per cento dei russi (un numero comunque in discesa rispetto alle elezioni precedenti, quelle in cui Putin aveva messo in scena l’arrocco con Dmitri Medvedev). 

  

 

Il problema dell’affluenza

Il Cremlino puntava a un'affluenza intorno al 70 per cento, ma l’operazione sembrava irrealizzabile sin dall’inizio. L’obiettio 70 a 70, ossia il 70 per cento della partecipazione con il 70 per cento dei consensi per Vladimir Putin non è stato raggiunto e per il presidente russo non deve essere stata una sorpresa. Dal momento della sua candidatura, Putin e il suo entourage avevano in ogni modo cercato di incentivare le persone, soprattutto i giovani, a recarsi alle urne.

 

 

Il discorso di Putin

  

"Grazie a tutti i nostri sostenitori per questo risultato: ora è importante essere uniti e includere nella nostra squadra anche chi ha votato per altri candidati. Il successo è il nostro destino", ha detto Vladimir Putin davanti Maneggio, dove aveva tenuto il discorso di chiusura della sua campagna elettorale. Il presidente ha risposto per la prima volta alle accuse della Gran Bretagna sull'avvelenamento dell'ex spia russa Sergei Skripal: "Se si fosse trattato di nervino di tipo militare, Skripal sarebbe morto sul posto. Noi abbiamo distrutto il nostro arsenale chimico mentre i nostri partner non lo hanno fatto". Il presidente appena rieletto ha poi sottolineato che: "Ritenere che la Russia abbia potuto fare una cosa del genere prima delle elezioni e dei campionati del mondo è davvero sciocco".

 

Denunce di brogli

Il primo seggio ad aprire è stato quello di Sachalin e subito sono stati diffusi alcuni video che mostravano funzionari dei seggi riempire le urne con diverse schede. Per il momento, la Commissione elettorale e il ministero degli Interni non hanno registrato violazioni. Brogli sono stati denunciati invece da oppositori e attivisti.

 

 

Mentre mancano ancora dichiarazioni da parte dell’Osce, la Ong russa Golos ha denunciato circa 1764 irregolarità ai seggi. Secondo l’organizzazione non governativa, studenti e lavoratori sarebbero stati forzati dai loro superiori ad andare ai seggi e a fotografare il proprio voto.

 

Voto all’estero

In Francia ha votato Gerard Depardieu che in mattinata si è recato all’ambasciata russa a Parigi e ha detto di aver espresso la sua preferenza “con patriottismo e amore per la Russia”. A Roma è stata alta l’affluenza e il consolato ha fatto sapere di aver finito le schede.

 

Crimea

La scelta della data, il 18 marzo, è stata tutt'altro che casuale. Infatti quattro anni fa, nel 2014, in questo stesso giorno la Russia annetteva la Crimea. Sul  riconoscimento dei risultati elettorali nella penisola, che danno Vladimir Putin oltre il 90 per cento, ci sono ancora molti dubbi. La Francia ha già dichiarato che non li riterrà validi. In Ucraina a Kiev, Odessa, Lvov e Karkov gli agenti delle forze di sicurezza e i membri del movimento nazionalista ucraino hanno sorvegliato le rappresentanze diplomatiche per non permettere ai cittadini russi di andare a votare.

 

Un pensiero a Londra

Andrei Kondrashov, portavoce della campagna elettorale di Putin, ha ringraziato il premier britannico Theresa May: “Dobbiamo ringraziare la Gran Bretagna perché ancora una volta non ha capito la mentalità della Russia: ogni volta che ci accusano di qualcosa in modo infondato il popolo russo si unisce al centro della forza e il centro della forza oggi è senz'altro Putin”.

 

Navalny

Alexei Nalvalny non ha accettato l’invito di Ksenia Sobchak a unirsi al suo partito. La candidata ha raggiunto il blogger nel suo quartier generale mentre lui conduceva una puntata del suo Navalny live. Il grande escluso da queste elezioni le ha risposto: “Se pensi che io posso credere alle tue menzogne sull’unire l’opposizione la risposta è no, tu sei stata parte dell’opposizione che mi ha escluso dalle elezioni”.

  

Dall'Italia

I primi a essersi complimentati con Vladimir Putin sono stati Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Il leader della Lega si è congratulato con il presidente russo via Twitter.

  

Di più su questi argomenti: