Le due Coree aprono al dialogo, ad aprile un summit tra i leader

Giulia Pompili

Pyongyang è disposta a "denuclearizzare" la penisola. Inizia una nuova “sunshine policy” tra i due paesi 

A fine aprile Corea del nord e Corea del sud, rappresentate rispettivamente dal leader Kim Jong-un e dal presidente Moon Jae-in, terranno un nuovo summit intercoreano a Panmunjeom, nella zona Demilitarizzata lungo il confine del trentottesimo parallelo. E' prima volta in undici anni che si svolge un summit simile, il primo da quando Kim Jong-un ha preso il potere a Pyongyang.

  

Ma non è la sola notizia arrivata dai colloqui tra Nord e Sud che si sono svolti negli ultimi due giorni nella capitale nordcoreana. La delegazione inviata da Seul per trattare una nuova “sunshine policy”, un disgelo tra i due paesi ancora tecnicamente in guerra sin dall'armistizio del 1953, è stata guidata da Chung Eui-yong, a capo della Sicurezza nazionale del governo sudcoreano, e da Suh Hoon, capo dell'intelligence di Seul. Dopo una cena fatta di strette di mano e sorrisi con il leader nordcoreano Kim Jong-un, la delegazione è tornata nella capitale sudcoreana e ha potuto rendere note le conclusioni dei due giorni di colloqui.

  

  

  

Secondo il comunicato della Casa Blu, il palazzo presidenziale di Seul, la Corea del nord si è impegnata a “non utilizzare” né armi nucleari né convenzionali contro il Sud. Non solo c'è un impegno a far incontrare i due leader a fine aprile, ma "le due Coree hanno anche concordato di istituire una hotline tra i capi di stato per allentare le tensioni militari e avere una discussione più diretta. La prima telefonata avverrà prima del summit".

  

La Corea del nord ha ribadito alla delegazione sudcoreana la sua volontà di rendere la penisola “denuclearizzata”, e si è posta disponibile a trattare una sospensione del programma nucleare e missilistico nel caso in cui fosse “garantita la sicurezza del paese”. Ma Pyongyang ha soprattutto espresso l'intenzione di aprire un colloquio con Washington sulla denuclearizzazione, nell'eventualità di una “normalizzazione” dei rapporti con l'America.

  

Nella storia del conflitto coreano, sono soltanto due i summit intercoreani intercorsi tra i leader, ed entrambi si sono svolti a Pyongyang. Nel 2000 l'allora presidente sudcoreano Kim Dae-jung incontrò Kim Jong-il. Nel 2007, fu il presidente Roh Moo-hyun a incontrare Kim.

  

La Casa Bianca aveva più volte espresso scetticismo sul “riavvicinamento” tra Seul e Pyongyang in vista delle Olimpiadi invernali. Solo ieri, il Tesoro americano ha posto nuove sanzioni contro la Corea del nord per l'uso di armi chimiche vietate. 

   

Questi i sei punti del comunicato di Seul diffuso poco fa. La traduzione è del Korea Herald.

1. The two Koreas agreed to convene the third inter-Korean summit at the Peace House of Panmunjeom in late April. To achieve this, the two parties agreed to hold working-level consultations. 

2. In order to ease military confrontation and foster further consultation, the two Koreas agreed to establish a hotline between the two countries’ heads of state. 

3. North Korea showed its resolve for denuclearization of the Korean Peninsula. The North also made clear that there is no reason for them to possess nuclear weapons as long as military threats to the North are eliminated and the regime’s security is guaranteed.

4. North Korea expressed its willingness to begin earnest negotiations with the US to discuss denuclearization issues and normalize North Korea-US relations.

5. North Korea made clear it will not resume strategic provocations such as additional nuclear tests or ballistic missile tests while the dialogue continues.

6. In order to sustain a reconciliatory and cooperative mood following PyeongChang Olympics, North Korea invited a South Korean taekwondo demonstration team and art troupe to Pyongyang.

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  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.