La soluzione di Trump alle sparatorie a scuola: armare gli insegnanti

A una settimana dal massacro di Parkland i familiari e le vittime di sparatorie scolastiche hanno incontrato il presidente alla Casa Bianca

Redazione

Un padre che piange la figlia diciottenne e sfoga la sua rabbia implorando per avere scuole più sicure. Uno studente terrorizzato che il 14 febbraio scorso ha visto morire i suoi compagni di classe e ora chiede, in lacrime, di bandire le armi d'assalto. Una madre che cinque anni fa ha perso il figlio di 6 in una sparatoria a scuola e domanda al presidente americano Donald Trump di agire: "Non lasci che questo accada ancora sotto il suo sguardo". Mercoledì pomeriggio i familiari e le vittime di sparatorie scolastiche hanno incontrato il presidente alla Casa Bianca. Una cosa che solitamente avviene in forma privata, questa volta è stata ripresa da decine di telecamere. A una settimana dal massacro di Parkland – uno dei casi con più vittime nella storia degli Stati Uniti, che ha superato anche quella più nota alla Columbine High School – uno alla volta i sopravvissuti e i parenti delle vittime hanno condiviso le loro storie e le loro proposte e dato voce a un dibattito pubblico molto carico di emotività. Solo la settimana scorsa, infatti, un diciannovenne armato ha aperto il fuoco con un fucile d'assalto AR-15 alla Marjory Stoneman Douglas High School, un liceo di Parkland, in Florida, e ha ucciso 17 persone.

      

  

Tra le questioni che hanno più fatto discutere nello scambio di opinioni a Washington c'è stata la dichiarazione del presidente di dotare gli insegnanti di armi. Una proposta che, secondo Trump, potrebbe impedire altre sparatorie scolastiche: con una pistola nascosta, docenti e allenatori potrebbero porre fine agli attacchi "molto rapidamente". Una proposta simile è stata a lungo sostenuta anche dalla lobby delle armi, l'Nra. "Se gli insegnanti avessero una pistola nascosta", ha detto Trump, pur riconoscendo che il piano è controverso, "e frequentassero un addestramento speciale non ci sarebbe più una zona senza armi", che per i killer sono come praterie in cui scorrazzare e ammazzare gente sapendo che non ci sono pericoli. "Un attacco dura, in media, circa tre minuti", ha spiegato Trump. "Ci vogliono dai cinque agli otto minuti per i soccorritori, perché la polizia entri, quindi l'attacco è finito. Se tu avessi un insegnante abile nell'uso delle armi da fuoco, potrebbe benissimo terminare l'attacco molto velocemente".

   

"Quell'allenatore è stato molto coraggioso, ha salvato molte vite", ha aggiunto il presidente, riferendosi ad Aaron Feis, l'allenatore dello Stoneman Douglas che sarebbe morto facendo scudo con il suo corpo per proteggere alcuni studenti. "Ma se avesse avuto una pistola, non avrebbe dovuto correre, avrebbe sparato e sarebbe stata la fine di tutto".

     

L'inquilino della Casa Bianca ha chiesto anche migliori controlli in merito all'acquisto di armi da fuoco, con controlli di background rafforzati e migliori verifiche sulla salute mentale dei compratori. Martedì, i legislatori della Florida hanno respinto una proposta sul divieto di vendita di armi d'assalto, molto criticata dai sostenitori del secondo emendamento, che regola il diritto di portare armi. Le autorità della Florida hanno detto tuttavia che prenderanno in considerazione l'innalzamento dell'età minima per acquistare fucili d'assalto – come quello usato nel massacro di Parkland – dai 18 ai 21 anni.

      

   

Mettere un insegnante armato in ogni classe è tuttavia un argomento estremamente divisivo, come ha dimostrato lo stesso Trump: un sondaggio del 2013 della National Education Association ha rilevato che solo il 22 per cento degli insegnanti approvava l'idea di armare il personale, mentre il 68 per cento degli insegnanti era contrario. E il 72 per cento degli insegnanti ha detto che non vorrebbe portare una pistola in classe anche se la legge lo consentisse.