Il chief executive di Oxfam Mark Goldring

Oxfam, lo scandalo si allarga: anche il numero uno sapeva degli abusi

Redazione

Secondo il Times Mark Goldring era stato informato del comportamento dello staff in missione: festini, ricatti, abusi sessuali. Ma non era intervenuto

Ci sono nuove accuse per Oxfam, l’organizzazione non governativa britannica finita al centro di uno scandalo di festini e presunti abusi rivelato da un’inchiesta pubblicata venerdì dal Times. Dopo le dimissioni di Penny Lawrence, vice direttrice della ong, ora nuove rivelazioni inguaiano il numero uno, Mark Goldring.

 

Tra gli operatori di Oxfam, come confermato dalla stessa ong, ci sarebbe stata la consuetudine di ricorrere a prostitute giovanissime per festini, ricatti, abusi. E' quanto sarebbe avvenuto a Ciad e ad Haiti, come confermato dalla stessa Oxfam. La vicenda ha portato alle dimissioni della vice direttrice dell’ong, che si è presa la piena responsabilità di quanto avvenuto. Secondo i media britannici però anche il chief executive Mark Goldring sarebbe stato a conoscenza del comportamento dei propri dipendenti. A segnalarglieli sarebbe stata l’ex garante interna per la tutela delle norme di comportamento, Helen Evans.

 

Secondo il racconto di Evans, che ha lavorato a Oxfam dal 2012 al 2015, Goldring e i vertici della ong avevano cancellato un incontro in cui si doveva discutere degli abusi compiuti dai funzionari. Il direttore sapeva del comportamento degli operatori, sapeva - secondo quanto riporta ancora il Times - delle presunte molestie contro una volontaria 14enne in un negozio del Regno Unito, uno dei tanti con cui Oxfam raccoglie fondi per le proprie campagne, e anche del presunto stupro di una donna da parte di un operatore in Sud Sudan. Goldring, finora, avrebbe però sempre ignorato le segnalazioni.

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