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Industriali e banchieri alla corte di Macron

Francesco Maselli

Riforme e investimenti al centro dell'incontro business friendly organizzato da Macron a Versailles. Un "mini Davos" per attrarre capitali in Francia 

Emmanuel Macron ha una sensibilità particolare per la simbologia, e non esita a utilizzare l’enorme patrimonio storico che la Francia gli ha messo a disposizione per sedurre gli imprenditori, così come ha sedotto una parte del suo elettorato. Versailles diventa così il luogo adatto per ricordare che stiamo vivendo un “momento francese”: dopo aver ospitato il summit bilaterale con Vladimir Putin la scorsa estate, la reggia voluta da Luigi XIII è il contesto perfetto per ospitare oggi il “summit dell’attrattività”. Macron accoglierà grandi industriali, banchieri e dirigenti di aziende digitali per spiegare le riforme che sta portando avanti prima che questi raggiungano Davos, in Svizzera, dove da domani entreranno nel vivo i lavori del Forum economico più importante al mondo.

   

Per il presidente francese, interprete finora di una concezione del potere molto verticale, sarà l’occasione di mettere in mostra la sua squadra. Il “mini Davos”, come lo ha definito il Financial Times, non è stato pensato soltanto come un evento pubblicitario per vendere meglio il paese, ma anche come un momento per discutere di progetti concreti. Ecco perché sono previste una serie di conferenze specifiche, come quella del ministro del Lavoro Muriel Penicaud, che preciserà i contorni e le potenzialità della loi travail e delle future riforme del regime di disoccupazione e della formazione professionale, o quella del ministro dell’Economia Bruno Le Maire, che quest’anno presenterà la sua riforma per aumentare la competitività del mercato interno. Cédric Villani, matematico e deputato macronista tra i più famosi, terrà una lezione sull’intelligenza artificiale e sulle politiche che il Parlamento francese intende attuare in futuro.

  

Dopo il pranzo, previsto con il primo ministro Édouard Philippe, gli imprenditori avranno diritto a circa venti minuti di colloquio bilaterale con il ministro di competenza del loro settore, per discutere di riforme e perché no, di nuovi investimenti: “Tutto questo è a beneficio dell’investimento e dell’impiego”, spiegano dall’Eliseo, che per l’invito agli imprenditori ha posto una serie di condizioni: hanno dovuto confermare la propria disponibilità entro una deadline molto serrata (l’invito è stato mandato a dicembre) e soprattutto presentarsi con un piano di investimenti sufficientemente preciso.

   

Tra gli invitati che hanno confermato la loro partecipazione (quasi tutti, l’Eliseo si aspettava circa un centinaio di partecipanti, saranno invece 140), Sheryl Sandberg, direttrice delle operazioni di Facebook; Lloyd Blankfein, presidente di Goldman Sachs e Jamie Dimon, presidente di JpMorgan (entrambi decisi ad abbandonare il Regno Unito dopo la Brexit e corteggiati dalla Francia per l’apertura della nuova sede europea); i dirigenti di Coca Cola, Siemens e Rolls Royce. Secondo quanto riporta il Financial Times Emmanuel Macron, che parteciperà alla cena, si tratterrà per discutere privatamente con alcuni di loro. I dirigenti internazionali incontreranno anche i grandi industriali francesi in un formato simile a quello previsto per i colloqui istituzionali: sono stati invitati Emmanuel Faber di Danone e Jean-Laurent Bonnafé della banca Bnp Paribas, oltre ai dirigenti della Banca pubblica di investimenti e dell’Agenzia delle partecipazioni statali.

   

La riunione è studiata anche per introdurre il discorso che il presidente terrà a Davos mercoledì. Emmanuel Macron, alla sua prima rassegna globale in materia economica, parlerà delle sfide della globalizzazione e del ruolo dell’Europa e della Francia, coerente con il doppio ruolo di presidente francese e portavoce ufficioso dell’Unione europea che sta interpretando in questi primi mesi di mandato.

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