Carles Puigdemont (foto LaPresse)

La Spagna ha ritirato il mandato d'arresto europeo per Puigdemont

Redazione

Il tribunale supremo di Madrid ha revocato l'ordine europeo ma resta quello spagnolo. Se Puigdemont torna per candidarsi verrà arrestato, se rimane all'estero sarà libero

Il giudice Pablo Llarena del Tribunale supremo spagnolo ha ritirato il mandato d'arresto europeo emesso nei confronti dell'ex presidente catalano, Carles Puigdemont, e degli ex consiglieri catalani Antonio Comin, Lluis Puig, Meritxell Serret e Clara Ponsatì, attualmente in Belgio per sfuggire alla giustizia spagnola. Il magistrato ha chiesto che la decisione sia comunicata alle autorità del Belgio, dove ieri Puigdemont era comparso davanti al giudice che avrebbe dovuto decidere sul suo arresto e sul suo trasferimento in Spagna e che aveva aggiornato l'udienza al 14 dicembre prossimo. Un'udienza che a questo punto non sarà più necessaria.

    

In un comunicato diffuso dal tribunale supremo, il giudice Llarena spiega che la richiesta di ritirare i mandati emessi il 3 novembre scorso dal giudice dell'Audiencia nacional, Carme Lamela, si giustifica con il fatto che si sta investigando un reato "di natura plurisoggettiva, dotato di unità giuridica inseparabile, il che richiede un'unica contestazione per evitare risposte contraddittorie". In pratica, il magistrato vuole evitare che sia la giustizia belga a decidere i capi di imputazione per i quali Puigdemont e gli altri ex consiglieri devono essere indagati. Llarena ricorda infatti che il mandato di arresto europeo è uno strumento di cooperazione giudiziaria e che una volta emesso, il giudice istruttore può in qualsiasi momento valutare la convenienza o l'opportunità di mantenerlo, "tenendo conto delle circostanze e in conformità con il diritto interno", in questo caso della Spagna, e gli effetti che il mandato di arresto può avere nel processo penale. Secondo il magistrato spagnolo quindi, mantenere l'ordine di detenzione in Belgio non faciliterebbe lo svolgimento del processo a carico di Puigdemont e degli altri ex consiglieri del destituito governo catalano.

    

Secondo il giudice, i mandati d'arresto individuali non si possono applicare per reati commessi come parte di un gruppo. Inoltre i cinque politici catalani – indagati per ribellione e sedizione oltre ad altri crimini per i quali rischiano decenni di detenzione – hanno mostrato "l'intenzione di rientrare in Spagna" per correre alle prossime elezioni regionali. Puigdemont è infatti candidato presidente della coalizione "Junts per Catalunya" e guida la campagna elettorale del suo partito per le elezioni del 21 dicembre, proclamate dal governo centrale di Madrid dopo lo scioglimento della Generalitat catalana a seguito della dichiarazione unilaterale d'indipendenza del 27 ottobre scorso e l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione.

   

Llarena spiega che, una volta che gli investigati hanno mostrato la loro volontà di tornare in Spagna per candidarsi, il mandato di arresto europeo può essere revocato. Tuttavia, "l'ordine di detenzione spagnolo rimane", spiega il quotidiano Vanguardia. "Il che significa che non appena Puigdemont e gli altri entreranno in territorio spagnolo verranno fermati. In questo modo, Puigdemont ha due opzioni. Se va alle elezioni del 21 dicembre sarà immediatamente arrestato, se non torna in Spagna rimane in libertà".