Emmanuel Macron riceve Recep Tayyip Erdogan all'Eliseo (LaPresse)

Macron dice che la Turchia deve rimanere fuori dall'Ue

Il presidente francese accoglie a Parigi il presidente turco Erdogan e riconosce che sarebbe “ipocrita” dire che ci sono passi avanti sul processo di adesione di Ankara

Parigi. La situazione in Turchia non consente “alcun passo in avanti nell’adesione all’Unione europea. Bisogna lavorare a un altro tipo di partenariato, per preservare l’ancoraggio della Turchia all’Europa”. Così il presidente francese Emmanuel Macron durante la conferenza stampa congiunta a Parigi con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, chiudendo, di fatto, le speranze della Turchia di vedere avanzare la propria richiesta di adesione all’Unione entro tempi brevi: “Bisogna uscire dall’ipocrisia. Non è vero che sono possibili passi in avanti”. Il presidente turco, dal canto suo, ha detto che la Turchia è “stanca di aspettare”, e che non implorerà di essere ammessa tra le nazioni europee. Un modo per accettare lo stato di fatto, cioè che al momento non esistono le condizioni per alcun processo in tal senso.

 

Il viaggio di Erdogan arriva dopo un lungo periodo di contrasto con le cancellerie europee. La dura repressione del presidente turco dopo il fallito colpo di stato del 2016 aveva spinto gli stati europei a condannare a più riprese violazioni dei diritti umani e portato Ankara a un isolamento diplomatico senza precedenti per un paese membro della Nato. Erdogan sta cercando di uscirne, ha da poco visitato Atene e Varsavia, e per il suo primo viaggio del 2018 ha scelto Parigi con l’obiettivo di normalizzare le relazioni con gli stati dell’Unione.

 

I due capi di stato hanno spiegato di avere un rapporto molto proficuo, coscienti sia degli interessi strategici comuni sia delle divergenze di opinione profonde in materia di rispetto dei diritti umani. Francia e Turchia collaborano da tempo dal punto di vista militare, e per l’occasione hanno firmato un accordo per la vendita alla Turchia di un sistema missilistico prodotto da un consorzio franco-italiano, l’Eurosam. Un contratto preliminare era stato già firmato il 14 luglio 2017, l’accordo avrà una durata di diciotto mesi. Un partenariato è stato siglato anche per lo sviluppo della centrale nucleare turca di Sinope, che verrà portato avanti dai francesi di Areva in collaborazione con i giapponesi di Mitsubishi.

 

Erdogan ha ottenuto infine un riconoscimento importante da parte di Macron, che ha parlato del Pkk, il partito curdo autore di numerosi attentati nel paese, come di un gruppo terroristico. La Francia, secondo quanto scrive l’Opinion, già arresta ed estrada i membri che si trovano sul suo territorio, ma una dichiarazione così esplicita non era mai arrivata da parte di Parigi.

 

Come promesso, Emmanuel Macron non ha evitato di parlare dei disaccordi che dividono le due nazioni. Pur riconoscendo il periodo difficile che sta attraversando il paese, minacciato da “destabilizzazioni putschiste”, il presidente francese ha ritenuto non accettabili le violazioni delle libertà individuali nei confronti di studenti e giornalisti evocando in particolare la situazione dell’Università di Galatasaray e dei dirigenti delle Ong: “Le nostre democrazie devono rispettare completamente lo stato di diritto perché destabilizzare i nostri princìpi è proprio quello che cercano di fare i terroristi”.