L'homepage del sito dei Radicals UK

I Radicali inglesi, il partito nato per caso (e di notte)

Paola Peduzzi

Il giornalista Jeremy Cliffe, capo dell'ufficio di Berlino dell'Economist, fa un tweet lanciando l'idea di una forza anti-Brexit, pro-tecnologia e social liberale. In poche ore migliaia di adesioni. E ora c'è chi scommette sul loro successo elettorale 

Un tweet, un'idea, un grandissimo sollievo e poi eccolo: un partito. Nuovo, accidentale, nato nel giro di una notte. Il fondatore è Jeremy Cliffe, capo dell'ufficio di Berlino dell'Economist ed ex tenutario della rubrica Bagehot del settimanale sulla politica inglese, e il partito si chiama Radicals Uk – è un partito britannico. Nella notte tra martedì e mercoledì, Cliffe ha aggiunto alla sua biografia su Twitter: “Fondatore accidentale di @RadicalsUk”.

 

 

E' andata così: Cliffe ha fatto un tweet serale, “Sei anche remotamente interessato a un nuovo partito anti Brexit con politiche social-liberali trasformative? Manda un'email con scritto 'I'm in' a [email protected]”.

 

 

Cliffe ha aggiunto: “Non ho idea di dove tutto questo porterà, è soltanto un esercizio esplorativo (per ora)”. Da quel momento il giornalista inglese ha iniziato a registrare le adesioni: 50 email in cinque minuti, poco dopo le email erano duecento, poi il ritmo è aumentato, un'email al secondo, Cliffe ha dovuto studiare su due piedi come gestire il flusso, che si è stabilizzato su una media di 45 email ogni minuto. A quota mille persone, Cliffe ha precisato l'anima dei Radicali inglesi, “pro tecnologia, pro Europa, social-liberali”. Alcuni sostenitori si sono messi a lavorare a un sito, l'account Twitter è stato facilmente creato, sono arrivati i ringraziamenti, i commenti, e anche le previsioni degli scommettitori (that's England, folks): per Ladbrokes, 100 a uno i Radicali inglesi vinceranno un seggio alle prossime elezioni. Owen Jones, animatore della sinistra del Labour eppur spesso in contrasto con Corbyn, ha commentato: “E così iniziò la rivoluzione centrista nel Regno Unito, con un improbabile tweet, che ha ottenuto quel successo che è sfuggito agli sfortunati liberaldemocratici”. Dal Financial Times han fatto sapere che loro no, non hanno questa policy di fondazione di partiti, mentre uno dei sostenitori ha segnalato che il dominio radicals.uk è già stato registrato: dagli indipendentisti dell'Ukip.

   

  

Mentre si sorride sul partito nato per caso, mentre noi siamo alle prese con microcorrenti di grandi partiti che finiscono per mangiarsi tra loro, qualcuno è già andato più in là, con la fantasia e con l'ironia, segnando il paragone con il partito nato dal nulla – non per caso però – più famoso e di successo del continente: En Marche!, del presidente francese Emmanuel Macron. Un fan dei Radicali giulivo tuitta: e se Cliffe fosse il nuovo Macron?

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi