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I non detti della caduta del Venezuela

Redazione

Dopo il voto-truffa, Maduro minaccia tutti. Nuove violenze del regime

"Questi sono gli 8.600.000 votanti che ascoltano Maduro parlare”, è intitolato un video che sta circolando in Venezuela, in cui si vede il presidente che festeggia il risultato del voto per l’Assemblea nazionale costituente arringando quattro gatti. Per l’opposizione, una prova ulteriore che la cifra ufficiale dell’affluenza di domenica alle urne è il risultato di un broglio colossale. La stessa opinione si sta rapidamente diffondendo nella comunità internazionale, esponendo il Venezuela a un rischio di sanzioni che potrebbe provocare un default immediato. Ma il presidente venezuelano ieri ha rilanciato, e dopo aver insistito che la Costituente avrebbe dovuto servire a raggiungere la pace ha sparato a 360 gradi. Ha minacciato di mandare in galera e in manicomio i leader dell’opposizione, di revocare l’immunità ai deputati, di agire “contro la borghesia parassita”, di processare le tv private, di punire in maniera esemplare la procuratrice generale Luisa Ortega. Intanto il principale risultato che ha ottenuto è stato quello di far precipitare il bolívar dell’8 per cento, facendogli rompere la barriera degli 11.100 per dollaro. Ma una prima grave crisi si potrà produrre quando gli eletti dell’Assemblea nazionale costituente cercheranno di insediarsi nel palazzo dell’Assemblea nazionale, vale a dire il Parlamento legittimamente eletto e controllato dall’opposizione.

  

“Se prendono il palazzo d’assalto potremmo riunirci da un’altra parte”, ha preannunciato il deputato Henry Ramos Allup, già presidente dell’Assemblea nazionale dal 5 gennaio 2016 al 5 gennaio 2017. Il suo successore Julio Borges ha iniziato la settimana convocando i deputati per rendere subito chiaro che il Parlamento legittimo non cederà il suo posto. “C’è uno scenario molto probabile di scontro, di forza, di violenza”, prevede. “Ma non possiamo non far valere che il Parlamento è stato eletto da 14 milioni di venezuelani e che è l’unica autorità eletta e legittima. Spetta a noi difendere la legge e la Costituzione”. Insomma, è uno scenario da Giuramento della Pallacorda. Nonostante i 16 morti degli ultimi due giorni, l’opposizione ha indetto ieri un’altra manifestazione, una nuova grande concentrazione è prevista per mercoledì, e si temono nuove violenze da parte del regime – quello stesso regime che appena pochi mesi fa il Movimento 5 stelle e altre forze sinistrorse europee ancora definivano come un modello da seguire.

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