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Attacco contro l'ambasciata israeliana in Giordania. Due morti e un ferito

Redazione

Una guardia è stata ferita con un cacciavite, prima di sparare e uccidere i suoi aggressori. Telecamere di sicurezza all'ingresso della Spianata delle Moschee a Gerusalemme 

Un attentato contro l'ambasciata israeliana in Giordania, nell’area ovest della capitale Amman, si è concluso domenica sera con due morti e un ferito. Secondo quanto riporta la Bbc, due uomini giordani che lavorano in una ditta di mobili all'interno di un edificio residenziale dell'ambasciata sono entrati nella sede diplomatica e hanno ferito una guardia israeliana accoltellandolo con un cacciavite. La guardia è riuscita a difendersi e ha aperto il fuoco, uccidendo un aggressore e ferendone un altro, morto successivamente in ospedale. Si tratta di uno dei più gravi incidenti da quando i due paesi hanno firmato un trattato di pace, nel 1994. 

  

L'attacco arriva dopo gli scontri di venerdì scorso a Gerusalemme, scoppiati per via delle nuove misure di sicurezza attivate per l'ingresso alla città Vecchia, che hanno portato alla morte di tre uomini palestinesi. Venticinque esponenti di Hamas sono stati arrestati nella notte di sabato in Cisgiordania nell'ambito delle misure straordinarie dopo le ultime violenze. Anche fuori dall'ambasciata di Amman centinaia di giordani hanno protestano nei giorni scorsi contro gli accessi controllati sulla Spianata delle moschee. Intanto, oltre ai metal detector messi in funzione dopo l'attentato in cui sono morti due soldati israeliani, Israele ha deciso di installare anche telecamere di sicurezza vicino all'entrata del luogo sacro. Sempre domenica sera il primo ministro Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione straordinaria di sicurezza, facendo sapere che non rimuoverà i metal detector ma che potrebbe ridurne il loro utilizzo. Da parte sua, il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas ha fatto sapere di non voler collaborare per ripristinare la sicurezza nella regione finché Israele non rimuoverà i controlli agli ingressi della Spianata delle Moschee. E' atteso per oggi, a Gerusalemme, l'arrivo di Jason Greenblatt, l'inviato per il processo di pace in Medio Oriente dell'amministrazione Trump. 

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