Bestiario dei nuovi no global al G20 di Amburgo

Redazione

Dalle sigle più oltranziste ai sindacati, fino alla squadra di calcio e alle parrocchie. Chi sono e cosa chiedono i manifestanti che protestano in Germania contro le politiche dei paesi più ricchi del mondo.

Per la riunione del G20 circa 170 tra associazioni, movimenti politici e ong si sono dati appuntamento ad Amburgo per protestare contro le politiche dei paesi più ricchi del mondo. Il loro motto è "Solidarietà senza frontiere invece del G20" e la manifestazione principale dovrebbe partire domani mattina. Ma le proteste e gli scontri con la polizia tedesca sono già iniziati ieri e sono durati tutta la notte. 159 agenti antisommossa sono rimasti feriti mentre tentavano di disperdere i manifestanti che hanno dato alle fiamme negozi e automobili. Ma chi sono e cosa chiedono i contestatori?

  

“Benvenuti all'inferno”

La parte più oltranzista dei manifestanti è quella che ha dato vita agli scontri di ieri pomeriggio. Il collettivo afferma di avere scopi pacifici, sebbene il nome che si è scelto, “Welcome to Hell” (“Benvenuti all'inferno”), sembri ben poco conciliante. Il luogo in cui la manifestazione ha avuto inizio non è un quartiere a caso: si tratta di St. Pauli, noto per le simpatie anarchiche e anti-fasciste dei suoi residenti.

Lo scopo di “Benvenuti all'inferno” è quello di organizzare “una dimostrazione anti-capitalista internazionale”, per trasformare “Amburgo in un luogo di resistenza contro tutte le nuove autorità del capitalismo”. Alla conferenza stampa che si è tenuta ieri prima della manifestazione, gli organizzatori avevano denunciato la polizia di “criminalizzare” il collettivo prima ancora che la marcia iniziasse e avevano assicurato che se la polizia non avesse adottato misure preventive nei loro confronti la manifestazione si sarebbe conclusa senza disordini. Le cose alla fine sono andate diversamente.

ZuG20

Un altra componente dei manifestanti arriva dalla Svizzera, a bordo del Sonderzug G20, che in italiano significa “treno speciale”. Da qui l'hashtag #ZuG20, con cui da giorni twittano e si coordinano coloro che hanno deciso di partire da Basilea per raggiungere Amburgo. Il treno trasporta un migliaio di persone ed è partito dalla città svizzera per attraversare la Germania e fare tappa a Francoforte e Colonia. Alla partenza da Basilea, la polizia ha sottoposto i passeggeri a controlli rigorosi e 32 di loro sono stati fermati prima di partire. Sono molto bene organizzati: il collettivo ZuG20 ha un proprio logo e distribuisce volantini e bandiere. All'arrivo ad Amburgo sono stati accolti in modo piuttosto “caloroso”. 

 

G20: Not welcome

Circa 170 organizzazioni si riuniranno sotto lo striscione “Solidarity without borders instead of G20”, ("Solidarietà senza frontiere invece del G20”), in un corteo in programma per sabato 8 luglio alle 11:00. Si descrivono come coloro che “rifiutano questo freddo e spietato mondo del capitalismo globale”. La protesta includerà rappresentanti di entrambi i principali partiti di opposizione tedeschi, il partito socialista Die Linke (La Sinistra) e il partito dei Verdi (Grünen). Insieme ai due maggiori sindacati tedeschi – cioè la IgMetall, metalmeccanici, il più forte del paese, e il VerDi, sindacato del terziario – saranno presenti anche una varietà di organizzazioni pacifiste regionali, così come un buon numero di altre sigle della sinistra, compreso il Partito comunista tedesco (DKP) e l'Organizzazione internazionale socialista (ISO). L’"invito all'azione" pubblicato online dal movimento suggerisce che i manifestanti hanno una vasta gamma di cose contro cui manifestare: la chiusura dei confini dell'Europa a 65 milioni di rifugiati, l'aumento del “razzismo e dell’odio”, la "realtà incontestabile e minacciosa dei cambiamenti climatici”, e la “massiccia disuguaglianza nel mondo”.

Shut down the logistics of capital 

Venerdì 7 luglio è programmato un tentativo di “disturbare simbolicamente il tranquillo progresso del capitalismo” nel distretto portuale di Wilhelmsburg. Sul sito web “shutdown-hamburg.org” non è specificato esattamente cosa ciò significhi ma presumibilmente gli attivisti cercheranno di bloccare il porto come era stato tentato in altre occasioni negli anni passati. La protesta è collegata ad un’altra coordinata dall’Autonomous Revolutionary Nordic Alliance (ARNA) che sta sostenendo l’Unione dei lavoratori portuali svedesi (SDU) in una vertenza a Goteborg con i loro datori di lavoro, l’APM Terminals.

 

2 luglio. La protesta di Greenpeace in vista del vertice del G20 ad Amburgo


 

“Ondata di proteste” contro il G20: Greenpeace, Campact, BUND, Oxfam

Alcune delle principali organizzazioni ambientaliste tedesche hanno messo in scena il 2 luglio una manifestazione unitaria come parte della "Wave of protest", principalmente per chiedere al G20 di potenziare la lotta contro i cambiamenti climatici. Circa 4.000 persone hanno marciato attraverso il centro della città domenica scorsa e hanno messo in acqua una flottiglia formata da centinaia di piccole imbarcazioni.

Global Solidarity Summit

Oltre alle organizzazioni già citate, altre 77 diverse ong internazionali, partiti politici di sinistra, think tank e sindacati hanno organizzato una due giorni di "vertice alternativo" ad Amburgo per il 5 e 6 luglio. Nel corso di 12 tavole rotonde, scienziati, attivisti e politici discutono di come superare "la povertà, lo sfruttamento, l'oppressione e la distruzione della natura". Uno dei principali gruppi di protesta coinvolti nel “Summit globale della Solidarietà” è Attac, un gruppo di protesta internazionale, fondato in Francia che rivendica 90.000 membri in 50 differenti paesi. L’acronimo francese del gruppo si traduce come Associazione per la Tassazione delle Transazioni finanziarie e d'Azione dei Cittadini.

  

La protesta "1000 Figures" ad Amburgo in vista del G20


   
Sostenitori locali
 
Vari enti locali di Amburgo hanno dato il loro supporto ai manifestanti. Tra i più importanti la squadra di calcio FC St. Pauli che ha messo a disposizione 200 posti letto, oltre a servizi igienici e docce, nel suo stadio, il Millerntor. In una dichiarazione, la squadra di calcio – che una curva tradizionalmente di sinistra –  ha detto che l'offerta è una risposta diretta all’"assurdo"  divieto imposto dalla polizia di campeggiare sui luoghi ufficiali della protesta. Il comitato direttivo del club ha affermato di voler "mandare un segnale chiaro per i diritti umani, la libertà di opinione, e il diritto di manifestare".

Alcune chiese della zona hanno preso decisioni simili: in particolare la Johanniskirche nel quartiere di Altona-Ost, che ha permesso ai manifestanti di mettere le tende sul suo terreno. "Dove altro dovrebbero andare?", ha risposto il pastore Vanessa von der Lieth al Der Spiegel. "Abbiamo visto che la polizia ha sgomberato un paio di altri campi dove dormivano i manifestanti. La comunità della nostra chiesa concorda sul fatto che Amburgo non è solo ospitale verso i capi di stato che partecipano al vertice del G20. Anche le persone che vogliono prendere parte alla protesta hanno bisogno di un posto dove stare". 

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