Cosa ha detto la premier polacca su Auschwitz (no, non ha citato i migranti)

Redazione

I critici del governo euroscettico della Polonia hanno interpretato le parole di Beata Szydlo durante una cerimonia nel campo di concentramento nazista come una difesa della posizione di Varsavia contro l’accoglienza dei migranti

“Auschwitz è stata una grande lezione e dimostra che bisogna fare tutto ciò che è possibile per proteggere i propri cittadini”, ha detto ieri la premier polacca Beata Szydlo, durante la commemorazione per il 77esimo anniversario dell’arrivo dei primi prigionieri nel campo di concentramento nazista di Auschwitz (Oswiecim in polacco, dove per altro la premier è nata).

  

I critici e gli oppositori del governo polacco hanno interpretato le parole della premier come una difesa della posizione di Varsavia contro l’accoglienza nel paese delle quote di migranti previste dagli accordi sottoscritti con l’Ue nel 2015. Il partito di Szydlo, Diritto e Giustizia (PiS), ha un'agenda euroscettica e nazionalista e da tempo si oppone alla politica di accoglienza degli immigrati voluta da Bruxelles e richiesta in particolare dai paesi dell'Europa meridionale. L’opposizione al governo di Szydlo ha avuto gioco facile nell'interpretare le parole della premier in qualcosa come “Auschwitz ci insegna che dobbiamo difenderci dai migranti”. Anche molti media, tra cui il Giornale, hanno titolato virgolettando queste parole, che in realtà non corrispondono esattamente a quelle pronunciate da Szydlo.

 

Inutile il tentativo di ridimensionare il caso da parte del portavoce della primo ministro polacca, Rafal Bochenek: “Vi invito a leggere per intero il discorso della premier”, ha detto. Cosa Szydlo abbia davvero inteso poco importa. Le polemiche erano già esplose, guidate dal presidente del Consiglio europeo ed ex primo ministro polacco Donald Tusk, che su Twitter ha attaccato: "Queste parole in questo luogo (Auschwitz, Ndr), non dovrebbero mai uscire dalla bocca di un primo ministro polacco".

Leszek Balcerowicz, l'ex presidente della Banca nazionale di Polonia, ha scritto su Twitter: "Beata Szydlo è estremamente cinica o soffre di daltonismo morale e non può capire il senso delle parole che pronuncia?".

“Infamia!” ha twittato il caporedattore di Newsweek Tomasz Lis, che aggiunge: “Auschwitz è una lezione dell'odio, che Lei, signora Szydlo consapevolmente sta inculcando nelle teste degli uomini”.

Il partito di opposizione Nowoczesna (Moderna), a questo punto non ha bisogno nemmeno di calcare la mano: Diritto e giustizia (Pis) sta “sfruttando ogni occasione”, anche la memoria delle stragi naziste, per i propri scopi politici.

   

Proprio in questi i giorni il presidente polacco, Andrzej Duda, ha avvertito che sulla questione dell'accoglienza potrebbe indire un referendum in coincidenza con le elezioni del 2019. E solo due giorni fa, in coda a una diatriba che dura da anni, l'Unione europea ha avviato una procedura d’infrazione nei confronti di Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia per il loro continuo rifiuto ad accettare le quote dei migranti. Un provvedimento ufficiale che ha sancito in via formale la spaccatura tra il blocco dei paesi di Visegraad e quelli dell'Europa meridionale.

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