La piazza di Kabul poco dopo l'esplosione

Autobomba a Kabul nel quartiere delle ambasciate straniere, decine di morti

Redazione

L'esplosione molto potente in una zona centrale della capitale dell'Afghanistan. Decine di morti e centinaia di feriti. I sospetti su Talebani e Stato islamico

Stamattina una grande esplosione ha colpito la capitale dell'Afghanistan, Kabul, nel quartiere che ospita le ambasciate straniere e il palazzo presidenziale. Secondo le stime del ministero della Salute, i morti sono 80, soprattutto civili, e 350 i feriti. Le prime ricostruzioni parlano di un'auto bomba che è esplosa nella centralissima piazza Zanbaq, durante l'ora di punta in cui molti impiegati si recano a lavoro, distruggendo le finestre e le porte delle abitazioni in un raggio di diversi chilometri. Il numero della auto divelte dalla detonazione e l'altezza della colonna di fumo fanno pensare che l'ordigno era molto potente.

 

L'auto era ferma vicino all'ambasciata tedesca e a quella indiana, ma poco lontano sono presenti le sedi diplomatiche di molti altri paesi ed è difficile capire quale fosse esattamente l'obiettivo. La zona di piazza Zanbaq è considerata una delle più sicure della città, circondata da alte mura di protezione, che dovrebbero difendere il quartiere proprio dalle esplosioni nel caso di attentati simili a quelli di stamattina. Tra le vittime, ha fatto sapere la Bbc, c'è anche un autista che lavorava con i giornalisti dell'emittente britannica.

 

Finora nessuno ha rivendicato il gesto, ma il mese scorso i Talebani hanno annunciato un'offensiva con attacchi che si sarebbero concentrati sulle forze straniere presenti nel paese (gli americani hanno in Afghanistan un contingente di 8.400 uomini, cui si sommano altri 5 mila dei paesi alleati) e un mix di attacchi suicidi e guerriglia strada per strada.

 

Ad aprile, i Talebani avevano attaccato il centro di addestramento di Mazar-e Sharif, nel nord dell'Afghanistan, uccidendo 135 soldati. L'attacco portò anche alle dimissioni del ministro della Difesa e del Capo di stato maggiore. Ma gli indizi non escludono nemmeno l'ipotesi di un attentato dello Stato islamico, che è molto attivo nel paese. Ad aprile il Califfato ha ucciso 8 soldati della Nato che viaggiavano in un convoglio.

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