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La Germania vieta il velo integrale per le funzionarie pubbliche

Redazione

"Coprire il volto per motivi religiosi o ideologici contraddice la neutralità richiesta da parte dei funzionari dello stato", si legge nel testo della norma che dovrà ora essere approvata dalla camera alta

Roma. Libertà religiosa, diritti delle donne, sicurezza e antiterrorismo, rispetto delle tradizioni. In Europa il dibattito sul velo islamico torna con regolarità a impegnare tribunali e parlamenti. Oggi i deputati tedeschi hanno approvato una legge che vieta il velo integrale – burqa e niqab – per funzionari e agenti del settore pubblico. La misura riguarda anche chi lavora nell'ambito della giustizia, dell’esercito e delle commissioni elettorali. Tuttavia, il divieto riguarderà solo l'orario di lavoro, oltre il quale nessun vincolo potrà essere imposto. Il testo dovrà ora essere approvato dalla camera alta, il Bundesrat. "Coprire il volto per motivi religiosi o ideologici contraddice la neutralità richiesta da parte dei funzionari dello stato", si legge nel testo della norma.

 

Nel dicembre 2016 la cancelliera Angela Merkel aveva dichiarato che indossare il velo integrale dovrebbe essere vietato in Germania “ovunque sia legalmente possibile”. La proposta di divieto rientrava anche in un secondo pacchetto di misure sulla sicurezza sottoposto il 18 agosto scorso dai ministri dell’Interno dei Länder appartenenti a Cdu e Csu, discusso insieme al premier de Maizière. Nel 2012, invece, una commissione del governo tedesco aveva giudicato incostituzionale il divieto di burqa. Nel marzo scorso la Corte di giustizia europea era stata chiamata a giudicare due casi avvenuti in Francia e in Belgio e ha deciso che il divieto di indossare il velo islamico sul luogo di lavoro non è discriminatorio. 

 

Se il provvedimento diventerà legge, la Germania sarà il quinto paese in Europa a vietare in parte o del tutto l'uso del velo integrale. Nel 2001 la Francia, dove vivono circa cinque milioni di musulmani, è stato il primo stato europeo a vietarlo nei luoghi pubblici. Nessuna donna può presentarsi in pubblico con il volto nascosto senza rischiare una multa. Nell'estate 2016 in alcune località marittime della Francia era stato introdotto il divieto di indossare il burkini, un “costume da bagno” che copre tutto il corpo ma il divieto è stato revocato dopo che la suprema corte amministrativa francese ha annullato la legge.

  

Oltre alla Francia, simili divieti sono presenti anche in Austria (dal gennaio 2017), Belgio (dal 2011), Bulgaria e Paesi Bassi, dove il Senato sta esaminando un provvedimento del 2016 per il divieto parziale, e anche la Norvegia ne sta discutendo. In gennaio, per motivi di sicurezza, anche il Marocco ha deciso di mettere al bando la produzione e la vendita del velo islamico integrale e ha motivato la scelta. Diverse città in Italia hanno introdotto divieti locali sul velo integrale ma non esiste una legislazione statale in materia. Sebbene la legge Reale del 1975 imponga il divieto di coprirsi il volto “senza giustificato motivo”, nel 2008 il Consiglio di Stato ha ritenuto che la motivazione religiosa o culturale fosse valida.

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