Il lancio di un missile KN 15

La Corea del nord lancia un nuovo missile balistico nel mare del Giappone

Redazione

Un altro test di Pyongyang alla vigilia dell'incontro tra Xi Jinping e Donald Trump. Tokyo parla di ennesima violazione delle risoluzioni Onu

La Corea del nord ha lanciato un missile balistico a medio raggio dal suo porto orientale di Sinpo fino al Mare del Giappone. La testata ha coperto un raggio di circa 60 chilometri prima di inabissarsi. Il lancio, l'ultimo di una lunga serie, rientra nel piano di sviluppo di armi nucleari avviato da Pyongyang e arriva alla vigilia della visita negli Stati Uniti del presidente cinese Xi Jinping, dove discuterà con Donald Trump proprio della minaccia nordcoreana. 

 

 

La comunità internazionale ha condannato il nuovo test balistico di Pyongyang, accusata di violare le sanzioni delle Nazioni Unite che le proibiscono di sviluppare l'arma nucleare. Stavolta il segretario di stato americano Rex Tillerson non ha voluto commentare nel merito il lancio missilistico e ha detto che "gli Stati Uniti hanno già parlato abbastanza della Corea del nord. Non abbiamo altri commenti da fare". La gittata ridotta della testata lanciata da Sinpo, del tipo KN-15, non rappresenta una minaccia diretta per gli Stati Uniti, ha rilevato il Comando della della Difesa aerospaziale dell'America del nord (Norad). D'altra parte, sono Giappone e Corea del sud a essere seriamente preoccupate da quelle che entrambi i paesi alleati degli Stati Uniti definiscono "provocazioni" di Pyongyang. "Si tratta di una minaccia alla pace e alla sicurezza della comunità internazionale oltre che della penisola coreana", ha scritto Seul in un comunicato di condanna.

  

 

Dopo l'ultimo lancio nordcoreano del mese scorso, il premier giapponese Shinzo Abe aveva parlato di "una nuova fase della minaccia". La settimana scorsa, gli Stati Uniti hanno ampliato le sanzioni economiche ad altre 12 aziende nordcoreane. Trump e il Congresso valutano inoltre di reinserire il regime di Pyongyang nella lista dei paesi sponsor del terrore. "Se la Cina (alleata del regime coreano e suo principale partner commerciale, ndr) non ci aiuterà a risolvere il problema con la Corea del nord faremo da soli", ha detto il presidente americano la scorsa settimana senza chiarire quali contromisure potrebbero essere prese da Washington".

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