Lo Stato islamico rade al suolo la moschea Grand al-Nuri a Mosul. Un altro segno della sua sconfitta

Redazione

Nell'edificio il 4 luglio 2014 Abu Bakr al Baghdadi tenne il suo unico discorso a viso scoperto. Le forze di terra dell'esercito iracheno nei giorni scorsi erano riusciti ad arrivare a circa cinquanta metri dal luogo di culto

I miliziani dello Stato islamico hanno distrutto la moschea Grand al-Nuri di Mosul, il luogo dove il 4 luglio 2014 Abu Bakr al Baghdadi tenne il suo unico discorso a viso scoperto, pochi giorni dopo l'annuncio della nascita del Califfato da parte di Abu Muhammad al-'Adnani il 29 giugno su internet. Nell'esplosione è stato raso al suolo anche il minareto e sono stati gravemente danneggiati anche gran parte degli edifici nei pressi della struttura religiosa. "La distruzione del minareto al-Hadba e della moschea al-Nuri è il riconoscimento ufficiale della loro sconfitta", ha detto il primo ministro iracheno in un breve commento. Un esponente dell'esercito iracheno ha dichiarato che l'esplosione è avvenuta ieri sera alle 21,35 locali.

Le forze di terra dell'esercito iracheno nei giorni scorsi erano riusciti ad arrivare a circa cinquanta metri dalla moschea eretta nel 1172, nella quale Saladino pronunciò l'ultimo discorso prima di partire alla riconquista di Gerusalemme allora occupata dai crociati. Un luogo simbolo quindi per l'islam, che lo Stato islamico non poteva tollerare di perdere e che ha preferito quindi distruggere. Incerto è il numero delle vittime. Nelle settimane scorse infatti, i miliziani dello Stato islamico, fa sapere la Bbc, avevano radunato proprio nell'edificio un numero indefinito di persone da usare come scudi umani. 

L'agenzia di stampa dell'Isis Amaq ha accusato ha negato la paternità del gesto, accusando gli Stati Uniti di aver bombardato la moschea. Un'eventualità però negata dalle forze armate americane. "Non abbiamo colpito in quella zona", ha detto il portavoce della coalizione, il colonnello aereo americano John Dorrian, a Reuters. "La responsabilità di questa devastazione è dell'Isis", ha dichiarato in un comunicato il maggiore generale dell'esercito americano, Joseph Martin, che ha aggiunto: "Questo è un crimine contro la popolazione di Mosul e di tutto l'Iraq e l'esemplificazione del perché questa brutale organizzazione debba essere annientata".

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