Michael Flynn (foto LaPresse)

Flynn si dimette. Trump lo sostituisce (ad interim) con il generale Kellogg

Redazione

Il consigliere per la sicurezza nazionale cede alle pressioni del Dipartimento di Giustizia americano dopo il caso delle telefonate all'ambasciatore russo

Il consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn si è dimesso dal suo incarico. L’addio è arrivato a causa delle pressioni del Dipartimento di Giustizia americano che in serata aveva dato l’ultimatum a Trump, indicando come la posizione di Flynn fosse ormai insostenibile a causa della sua “ricattabilità da parte della Russia”.

  

Secondo un’inchiesta del Washington post, confermata successivamente da alcuni funzionari di Washington, il consigliere per la sicurezza Michael Flynn avrebbe discusso delle sanzioni contro la Russia con l’ambasciatore Sergey Kislyak, in una serie di contatti che la Casa Bianca ha presentato come ordinaria amministrazione, prima della sua nomina. Nove funzionari di Washington hanno inoltre detto, in forma anonima, che i due hanno discusso di sanzioni e ci sono prove raccolte dall’intelligence che questo è successo nel periodo in cui l’uscente Amministrazione Obama ha ordinato un nuovo round punitivo, dopo che un’indagine dell’intelligence aveva confermato le interferenze russe nelle elezioni americane. Alcune fonti del quotidiano si spingono fino a dire che Flynn abbia suggerito all’ambasciatore di non reagire all’espulsione di diplomatici ordinata alla fine dell’anno scorso, implicita promessa di una nuova distensione dopo l’arrivo di Trump alla Casa Bianca. Tutto ciò violerebbe il Logan Act, una legge del 1799 che impedisce ai cittadini americani di interferire nella politica estera di stati stranieri.

 

All'interno dell'amministrazione Trump dopo le dimissioni di Flynn ad aver subìto il danno maggiore in termini di credibilità è sicuramente il vicepresidente Mike Pence, che nei giorni scorsi aveva pubblicamente difeso più volte il consigliere, sostenendo come quanto fatto da Flynn non fosse altro che normale gestione delle pubbliche relazioni.

 

Poche ore prima delle dimissioni nel dibattito era intervenuta anche l'alto consigliere del presidente Kellyanne Conway, sostenendo pubblicamente come Flynn "gode della stima del presidente Trump", cercando di minimizzare quanto accaduto al generale.

  

I retroscena della decisione di Flynn raccontati da Mattia Ferraresi

 

Il posto di Flynn è stato affidato ad interim al generale Joseph Keith Kellog. Trump starebbe pensando però a cambiare parte della sua squadra di governo: il presidente infatti secondo il New York Times sarebbe insoddisfatto anche del capo di gabinetto Reince Priebus e del portavoce Sean Spicer.

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