Theresa May (foto LaPresse)

Theresa “Maybe” e Michael Fish

Redazione

Gli economisti si erano sbagliati sulla Brexit, ma il premier è nel guado

Nel 1987 il meteorologo inglese Michael Fish divenne famoso in tutto il Regno Unito per aver sbagliato a predire l’arrivo di un uragano durante il meteo in tv. Andy Haldane, capo economista della Bank of England, ha ammesso giovedì che anche gli economisti della massima istituzione finanziaria britannica hanno avuto durante il dibattito sulla Brexit il loro “momento Michael Fish”. Dagli analisti indipendenti alle banche d’affari fino alla Bank of England, durante la campagna referendaria sulla Brexit tutti hanno lanciato terribili strali sul tracollo dell’economia britannica in caso di voto referendario pro Brexit.

 

Recessione, crollo degli investimenti, distruzione della produzione era il minimo che sarebbe capitato agli sventurati britannici qualora avessero deciso di lasciare l’Ue. Queste previsioni, almeno per ora, non si sono avverate, l’economia britannica non solo continua a marciare ma è anche una delle più brillanti tra i paesi avanzati, e Haldane ha correttamente ammesso l’errore. Ma per il primo ministro britannico Theresa May il cammino verso la Brexit è tutt’altro che rose e fiori. Lo certifica l’Economist, che nel nuovo numero centra il gioco di parole perfetto (“Theresa Maybe”) per descrivere come l’indecisione sia diventata la cifra del governo britannico. Tutto ruota ovviamente attorno al piano per la Brexit, che “rimane indefinito nel più vago dei termini, e pare sempre più un caos”. Come per l’economia post Brexit, meglio diffidare delle previsioni, ma per ora su Brexit e non solo May ha collezionato scivoloni e dietrofront, e ancora nessuna vittoria.

Di più su questi argomenti: