Donald Trump (foto LaPresse)

Battibecchi nucleari

Redazione

Non temiamo la corsa agli armamenti, dice Trump. Putin risponde

Durante la tradizionale conferenza stampa-fiume di fine anno, il presidente russo Vladimir Putin si è detto per niente sorpreso dalle dichiarazioni di Donald Trump sulla possibilità, per l’America, di aumentare e migliorare l’arsenale nucleare e ha precisato di non voler “essere trascinato in una corsa alle armi”. Trump aveva tuittato due giorni fa: “Gli Stati Uniti devono rafforzare ed espandere le proprie capacità nucleari fino a quando il mondo non comincerà a rinsavire riguardo agli armamenti nucleari” – una posizione opposta a quella del presidente uscente Barack Obama, che per otto anni ha rincorso l’utopia di un mondo denuclearizzato arrivando perfino a immaginare un documento sul “no first use”, rovesciando decenni di politica di deterrenza.

 

 

Da settimane Trump sta cercando di dimostrare – usando Twitter al posto della sala stampa della Casa Bianca: tirerà tutti matti – che le promesse fatte in campagna elettorale non vengono tradite. Ieri la faccenda si è pasticciata ancora di più. In una dichiarazione a telecamere spente durante la trasmissione “Morning Joe” di Msnbc, Trump ha detto: “Che ci sia una corsa alle armi. Li sorpasseremo a ogni passo e dureremo molto più a lungo di tutti gli altri”. Il neo nominato portavoce di Trump, lo stratega Sean Spicer, ha moderato i toni del capo durante la trasmissione “Today” dell’Nbc: “Il punto è che non faremo passi indietro e non staremo a guardare gli altri paesi mentre espandono le loro capacità nucleari. Gli altri paesi sono avvisati”. Spicer suona quasi più minaccioso di Trump, in questo battibecco nucleare che non è molto rassicurante, e sarebbe meglio che finisse qui.

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