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Rilasciato il pachistano arrestato per l'attentato a Berlino

Redazione

Il mezzo investe intenzionalmente la folla - FOTO. Almeno 12 morti, dispersa un'italiana. L'attacco rivendicato dallo Stato islamico. All'interno del veicolo è stato trovato il corpo di un'altra persona. L'autista è ancora in fuga ed è pericoloso

A Berlino un camion è piombato sulla folla in un mercatino di Natale della capitale tedesca, nel cuore del quartiere occidentale di Charlottenburg, dietro al celebre zoo. I morti al momento sono almeno 12 mentre i feriti sono 48, di cui 18 in gravi condizioni, per quello che il ministro dell'Interno tedesco, Thomas de Maiziere, ha definito "senza dubbio un attacco terroristico". Martedì sera è infatti arrivata la rivendicazione dell'attentato da parte dello Stato islamico, attraverso Amaq, agenzia di stampa del Califfato. L'uomo che ha compiuto l'attentato - afferma il sito - è un "soldato" che ha risposto alla chiamata dell'Isis. Tra i dispersi c'è anche una ragazza italiana, Fabrizia Di Lorenzo, come confermato a Repubblica dall'ambasciatore italiano in Germania, Pietro Benassi, che si è detto "molto preoccupato" per le sorti della 31enne di Sulmona che viveva e lavorava a Berlino. Non tutti i feriti sono stati identificati dalla polizia tedesca finora e i parenti nutrono ancora qualche speranza.

 

Le forze di sicurezza avevano arrestato nelle prime ore un uomo ritenuto il possibile guidatore del camion, un pachistano 23enne arrivato in Germania il 31 dicembre del 2015 che aveva presentato domanda di asilo. L'uomo però è stato rilasciato in serata. Nel pomeriggio una fonte della polizia citata dal quotidiano tedesco Welt aveva dichiarato che "è l'uomo sbagliato" e che il responsabile dell'attentato "è ancora in fuga, potrebbe essere armato e pericoloso". Poco dopo era stato Klaus Kandt, capo della polizia di Berlino, a confermare in conferenza stampa che "finora non siamo sicuri che sia l'uomo giusto". Kandt ha spiegato alla stampa che gli inquirenti sono alla ricerca delle tracce del conducente all'interno del camion, come "sangue e impronte digitali". "Credo che per avere delle novità sulle indagini dovremo aspettare qualche altro giorno", ha aggiunto.

 

 

 

L'uomo, che secondo fonti sentite dal Welt aveva qualche piccolo precedente penale, era stato arrestato vicino alla zona dell'attentato e ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nell'attacco. Un'altra persona, di nazionalità polacca, è stata trovata morta all'interno del veicolo.

 

 

Il quotidiano Welt riferisce nell'edizione di oggi che subito dopo l'attacco e l'arresto del presunto autista, le forze speciali hanno compiuto un raid nell'hangar dell'aeroporto Tempelhof, dove si trova il più grande centro di accoglienza dei profughi. Secondo il giornale l'uomo era registrato proprio in quel centro. 

  

Dopo che nella serata di ieri le autorità erano rimaste molto caute sull'ipotesi terrorismo ("La scelta delle parole è importante perché rischia di creare un effetto psicologico in tutto il paese. Vogliamo essere molto, molto cauti e attenerci allo stato attuale delle indagini, non alle speculazioni", aveva detto lunedì sera Ide Maiziere), stamattina è arrivata la conferma prima per bocca della cancelliera Angela Merkel e poi dello stesso ministro dell'Interno. "Per come stanno le cose in questo momento, possiamo dedurre che si sia trattato di un attacco terroristico", ha ammesso Merkel intervenendo in conferenza stampa. "Sappiamo che la persona" che ha compiuto l'attentato a Berlino "aveva chiesto asilo in Germania", ha aggiunto. Ma la politica tedesca nei confronti dei profughi non cambia: "Continueremo a sostenere coloro che chiedono di integrarsi nel nostro paese. Non vogliamo vivere nella paura", ha detto, chiarendo però che "se si scoprisse che l'uomo era un rifugiato sarebbe un fatto disgustoso". La cancelliera ha rivolto poi un appello alla coesione nazionale "per risolvere questa grave situazione". "Non è tollerabile quanto è avvenuto - ha continuato - siamo vicini con il cuore e con le nostre preghiere a tutte le persone colpite", ha concluso. Poco dopo, anche de Maiziere ha ammesso che "senza alcun dubbio il gesto è un attentato". Il ministro ha anche chiarito che l'uomo fermato dalla polizia non risulta in alcuna lista di sospettati per terrorismo.

 

 

 

Riguardo alla dinamica dell'incidente, i testimoni hanno riferito che attorno alle 20,30 il camion Scania ha percorso almeno 80 metri all'interno del mercatino, arrivando fino al memoriale dedicato all'Imperatore Guglielmo, al fianco del centro commerciale Kurfürstendamm, mentre i residenti e i turisti affollavano la zona. Il camion aveva targa polacca, trasportava travi di metallo ed è possibile che sia stato rubato appositamente per compiere l'attentato. Secondo le ricostruzioni riportate dalla stampa tedesca, il mezzo sarebbe stato affittato nella Polonia settentrionale, a Stettino, ma la ditta che l'ha noleggiato ha riferito di aver perso i contatti con il cliente diverse ore prima dell'attacco. Secondo alcuni media polacchi, come l'emittente Tvn24, l'uomo trovato morto all'interno della cabina del camion, di nazionalità polacca, sarebbe l'autista che aveva noleggiato il mezzo che proveniva dall'Italia ed era diretto proprio a Berlino. 

 

In Italia il capo dell'antiterrorismo milanese Alberto Nobili ha avviato un fascicolo conoscitivo, quindi senza indagati nè ipotesi di reato, sugli spostamenti effettuati dal mezzo. Stando alle prime ricostruzioni effettuate dalla Digos, il tir sarebbe transitato il 16 dicembre scorso a Cinisello Balsamo (Milano), alla OMM lavapavimenti srl per caricare macchinari. I due titolari della ditta sono stati ascoltati dagli investigatori. La OMM si rivolgeva alla ditta di autotrasporti proprietaria del tir per inviare attrezzature in Polonia. Da Cinisello il camion sarebbe poi ripartito e individuato successivamente a Bressanone, ma tutti ciò è solo "un fatto incidentale, nulla di più" e non mostra "alcun nesso diretto" con la strage a Berlino. Il camion ha superato la frontiera in uscita dal Brennero venerdì 16. Non è chiaro se l'autista polacco sia stato ucciso da chi ha poi preso il suo posto al volante o da eventuali complici, oppure se sia morto a causa dell'impatto contro il mercatino.

 

 

Nei giorni scorsi le agenzie d’intelligence europee avevano diramato un’allerta sulla possibilità di attacchi terroristici contro i mercati natalizi. Sebbene nessuno gruppo combattente abbia finora rivendicato l'attacco, lo Stato islamico di recente ha esortato i suoi seguaci ad attaccare "gli infedeli" in occidente.

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