Disordini e scontri a Calais tra migranti e polizia allo vigilia dello spostamento in altri centri di accoglienza (foto LaPresse)

E' iniziato lo sgombero dei migranti dalla "Giungla" di Calais

Redazione
Circa 6 mila profughi, ammassati per mesi nella cittadina settentrionale della Francia, saranno dislocati in vari centri di accoglienza del paese.

Iniziano in Francia le operazioni di smantellamento dell'enorme campo di migranti a nord di Calais, soprannominato 'la giungla', dove vivono ammassate tra le 6mila e le 8mila persone. Da questa mattina i migranti verranno trasferiti in centri di accoglienza disseminati sull'intero territorio francese. Uomini e donne con valigie e zaini, dalle 6 del mattino stanno raggiungendo il capannone dove è stato allestito il quartier generale per le operazioni di sgombero, che dureranno una settimana. Sono circa 60 gli autobus impiegati per trasportare parte degli oltre 6.000 migranti presenti nel campo nei centri di accoglienza sparsi sul territorio francese. Per garantire lo svolgimento delle operazioni in sicurezza, sono stati mobilitati 1.250 tra poliziotti e gendarmi.

 

La gran parte di coloro che fino a oggi vivevano nella "Giungla", grande 10 ettari, proviene da Sudan, Afghanistan ed Eritrea. Alla vigilia dello smantellamento del campo, tra sabato e domenica, molti di migranti stipati avevano assaltato le forze dell'ordine lanciando pietre.  "Non useremo mezzi coercitivi. Stiamo cercando di far capire loro che la frontiera con il Regno Unito è totalmente chiusa. Ma loro sono convinti di passarla perché si fidano di gente poco raccomandabile che promette loro il transito in cambio di denaro", ha spiegato il portavoce del ministero dell'Interno, Pierre-Henry Brandet. La maggior parte degli ospiti della 'giungla' parla inglese, e molti di loro hanno familiari che vivono già in Europa. Per questo sono entrati clandestinamente a Calais, come base dalla quale partire con treni o navi verso varie destinazioni. L'accampamento, composto da baracche improvvisate, è stato molto criticato sia dalle associazioni umanitarie e le organizzazioni della destra.

 

Lo smantellamento completo era stato annunciato sul posto dal presidente francese François Hollande il 26 settembre e successivamente confermato - giovedì scorso - dal ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve, che aveva parlato di un'operazione imminente: "Non c'è motivo di attendere e lasciare ulteriormente nel fango e nel freddo coloro che si trovano a Calais", aveva detto.

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