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Su Israele il direttore dell'Unesco certifica l'inutilità dell'Unesco

Redazione
Irina Bokova ha preso le distanze dal voto di giovedì del comitato esecutivo della sua stessa organizzazione che ha deciso che il Monte del Tempio e il Muro del Pianto non hanno nulla a che fare con l'ebraismo.

Anche il direttore generale dell'Unesco, Irina Bokova, ha preso le distanze dal voto di giovedì del comitato esecutivo della sua stessa organizzazione che ha deciso che il Monte del Tempio e il Muro del Pianto non hanno nulla a che fare con l'ebraismo. "L'eredità di Gerusalemme è indivisibile ed ognuna delle sue comunità ha diritto a un riconoscimento esplicito della sua storia e del suo rapporto con la città", ha chiarito in una nota.

 

In mattinata Israele aveva deciso di sospendere la cooperazione con l'Unesco: la decisione dell'organizzazione infatti, secondo il ministro dell'Educazione Naftali Bennett, è un modo di "fornire supporto al terrorismo islamista", poiché nel negare il legame tra i luoghi sacri dell'ebraismo e la religione "i terroristi di domani possono ricevere ispirazione e legittimazione dall'atto deplorevole dell'Unesco".

 

Dopo la lettera ufficiale arrivata all'organizzazione mondiale il direttore generale si è affrettata a sottolineare come "negare, nascondere o cancellare qualsiasi tradizione ebraica, cristiana o musulmana indebolisce l'integrità del sito e contraddice le ragioni che hanno giustificato la sua iscrizione nella lista del Patrimonio universale dell'Unesco".

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