Il quartiere finanziario di Londra (foto Graeme Maclean via Flickr)

I fondi Ue per gli investimenti? Vanno quasi tutti ai paesi più ricchi, dice un rapporto

Redazione
“È preoccupante il fatto che il portafoglio aggregato dell’Efsi sia altamente concentrato (92 per cento) nei 15 paesi più ricchi e trascuri i 13 più poveri”, è scritto nella relazione della European investment bank.

Secondo l’agenzia Reuters, che cita un rapporto della European Investment Bank cui ha potuto accedere in esclusiva, quasi tutti i fondi spesi finora nel piano di investimenti da 315 miliardi di euro dell'Unione europea sono andati ai 15 paesi membri più ricchi, lasciando solo le briciole agli altri 13 più poveri. Italia e Spagna hanno beneficiato maggiormente del finanziamento di progetti nei settori delle infrastrutture e dell’innovazione, insieme alla Gran Bretagna. Il piano, varato a metà dello scorso anno, si propone di attrarre fondi privati per finanziare gli investimenti, dei quali le parti più a rischio sono coperte dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (Efsi) con 21 miliardi di euro di denaro pubblico. Il rapporto rivela che i finanziamenti sono sulla buona strada per essere completati entro la metà del 2018, come era stato previsto.

 

La European investment bank conferma che alla fine di giugno 2016, allo scadere del primo dei tre anni previsti, il programma ha generato 104.750 milioni di euro di investimento, giusto un terzo del risultato previsto. “È preoccupante il fatto che il portafoglio aggregato dell’Efsi sia altamente concentrato (92 per cento) nei 15 paesi più ricchi e trascuri i 13 più poveri”, è scritto nella relazione. "Questo è particolarmente problematico, in quanto la maggior parte delle regioni meno sviluppate d'Europa si trovano nel centro della EU13 e in paesi dell'Europa orientale”.

 

Infrastrutture e innovazione hanno assorbito la maggior parte del denaro del fondo per generare un ricavo preventivato di 240 miliardi su un totale di 315 miliardi di investimenti. Finora, il 46 per cento di questa quota è stato utilizzato per generare investimenti soprattutto nel settore energetico. I restanti 75 miliardi dell’Efsi sono dedicati al finanziamento di piccole e medie imprese. Germania, Francia e Italia hanno ricevuto il supporto più corposo per le Pmi, una cifra che rappresenta ben il 54 per cento della quota totale dedicata a questo settore.

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