Olanda malata

Giulio Meotti
“Costruiremo un centro per l’eutanasia dei bimbi”. L’ultima dal paese che “galoppa verso la morte”. L’Associazione dei pediatri olandesi hanno proposto al governo una legge per cui l’eutanasia non necessita del consenso dei bimbi, ma solo di quello dei genitori e del medico. L’Olanda vuole sorpassare il Belgio.

Roma. La settimana scorsa il Belgio ha fatto la storia, mettendo a morte per legge un minorenne per la prima volta. “In silenzio e nella discrezione più assoluta per la prima volta nel nostro paese un minorenne è morto per eutanasia”, ha annunciato il quotidiano Het Nieuwsblad. E’ stata così applicata per la prima volta la legge del 2014 che ha sconvolto il mondo e che consente ai genitori di scegliere la “dolce morte” per i figli. Nella vicina Olanda, i bambini vengono messi a morte da anni con il cosiddetto “Protocollo di Groningen”, redatto dai medici della omonima clinica universitaria e che, senza legge ma con un accordo con la magistratura, viene impartita l’eutanasia sotto ai dodici anni (sopra questa età la legge olandese ha già legalizzato l’eutanasia).

 

Adesso, in una intervista al quotidiano AD, è lo stesso autore di quel protocollo, Eduard Verhagen, a scioccare ancora una volta il mondo: “Costruiremo entro un anno un centro specializzato nell’eutanasia dei bambini”, ha annunciato Verhagen. Verhagen e i pediatri olandesi non comminano l’eutanasia soltanto sui bambini terminali, ma anche quelli la cui “qualità della vita” renda la stessa insopportabile. “Bambini che non dipendono da un trattamento medico intensivo, e la cui sofferenza è sostenuta e grave e non può essere alleviata in alcun modo”, li definisce quel Protocollo di Groningen.

 

Verhagen personalmente l’ha fatto quattro volte. I parametri per la “terminazione” si riducono a un indefinibile dolore e a ciò che chiamano “qualità della vita”. Nel 2004 Verhagen invase le prime pagine delle principali testate internazionali con l’ammissione che aveva praticato l’eutanasia pediatrica. In un saggio dal titolo “The Groningen Protocol for newborn euthanasia”, pubblicato dal Journal of Medical Ethics, Verhagen aveva rivelato che “due sondaggi nazionali hanno mostrato che la maggioranza (65 per cento) dei neonati morti sotto i dodici mesi è a causa dell’interruzione delle terapie salva vita”.

 

L’Associazione dei pediatri olandesi hanno proposto al governo una legge per cui l’eutanasia non necessita del consenso dei bimbi, ma solamente di quello dei genitori e del medico. L’Olanda vuole sorpassare il Belgio, perché secondo la legge controfirmata da re Filippo “solo” i minori che danno prova di essere coscienti possono ottenere l’iniezione letale. L’eutanasia pediatrica è anche entrata nelle scuole elementari. “Eutanasia – morte normale” è il titolo scelto per un corso nelle scuole olandesi dall’associazione che sponsorizza il “diritto di morire”. Per i bambini più piccoli è stato creato uno speciale percorso a fumetti che li guida lungo l’iter dell’eutanasia.

 

A inizio anno, in un editoriale su Handesblad, il professor Theo Boer, uno dei padri della legge olandese sull’eutanasia, aveva fatto autoricritica, dicendo che il suo paese ormai “galoppa verso la morte”. Il nostro secolo ha già conosciuto gli “ospedali per l’eutanasia infantile”. Si chiamavano Hartheim, Sonnenstein, Grafeneck, Brandenburg e Hadamar … Gli occhi dei più anziani tra i civili di quei paesi dai nomi fatati e fiabeschi si riempiono ancora di terrore quando qualcuno evoca le lunghe camionette nere che varcavano le porte del castello. Per uscirne vuote.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.