Orwell torna alla Bbc. E trova l'asservimento delle menti di “1984”
Roma. Si direbbe un momento orwelliano. Eric Blair, in arte George Orwell, è pronto a rientrare alla Bbc dopo settant’anni dalle dimissioni. Finanziata dal romanziere Tom Stoppard, la tanto attesa statua del grande scrittore inglese verrà collocata nel palazzo della New Broadcasting House della “zietta”, com’è nota la Bbc. L’ideatore della “neolingua” e dello “psicoreato” (per descrivere ciò che le élite ritengono socialmente inaccettabile) viene adesso rivendicato dalla tv britannica come uno dei suoi, sebbene Orwell avesse descritto la Bbc come “qualcosa a metà tra una scuola femminile e un manicomio”. George Orwell era proprio il tipo di cane sciolto e di ribelle indipendente disprezzato oggi dalla Bbc, questo enorme monopolio pubblico che non è responsabile di fronte a nessuno e che fa sì che “la verità della Bbc” sia immediatamente creduta, nonostante la sua informazione guidata dal pregiudizio ideologico. Cosa avrebbe pensato l’autore di “1984” della decisione presa questa settimana dalla Bbc di censurare la sitcom “Allo Allo”, perché l’emittente inglese temeva che i personaggi in divisa nazista nello show potessero offendere il pubblico? L’attrice Vicki Michelle, protagonista di “Allo Allo”, ha dichiarato che la Bbc ha eliminato la serie tv “a causa della correttezza politica”. Dentro il palinsesto invece sono entrati ben più innocui programmi come “Porridge”. “Non sopporto la correttezza politica”, ha detto Vicki. “Dov’è il senso dell’umorismo? Se non è possibile un po’ di ridicolo, allora non sei umano. Non è più permesso dire niente di nessuno, si uccide la conversazione per non dire la cosa sbagliata per tutto il tempo, è triste”.
Anche il grande attore inglese John Cleese, la star di Monty Python, ha appena sbattuto la porta in faccia alla Bbc, giurando che non ci avrebbe rimesso piede, perché la “correttezza politica sta distruggendo la commedia” e “potrebbe portare a una esistenza orwelliana”. Cleese ha paragonato la costante paura di offendere alla società distopica di Orwell. “Allo Allo” non è l’unica vittima del neoconformismo della Bbc. Cosa avrebbe pensato Orwell della decisione della Bbc di censurare i sordomuti, ritenendo i loro gesti “offensivi”, gli occhi dilatati con le dita per dire “cinese”, la mano moscia per dire “omosessuale”, il naso schiacciato per dire “negro”? Cosa avrebbe pensato Orwell del responsabile del servizio arabo dell’emittente britannica, Tarik Kafala, che ha stabilito che i terroristi non si devono più chiamare “terroristi”? Cosa avrebbe pensato Orwell della decisione della Bbc di pixelare il Maometto con una lacrima all’occhio e un cartello che recita “Je suis Charlie”? Cosa avrebbe pensato Orwell della decisione della Bbc di cambiare la trama di una serie televisiva, “Casualty”, cancellando dalla sceneggiatura l’attacco suicida di un terrorista islamico, su pressione della commissione interna della tv che vigila sui contenuti? Cosa avrebbe pensato Orwell della decisione della Bbc di continuare a fare battute, anche irriverenti, sul Vaticano e gli ebrei, ma non sull’islam, come stabilito da Mark Thompson, direttore del servizio pubblico? Cosa avrebbe pensato Orwell della decisione di licenziare la storica voce della radio della Bbc, David Lowe, che ha avuto la “colpa” di aver trasmesso una canzone del 1930, dal titolo “The Sun Has Got His Hat On”, dove compare la parola “negro”? Cosa avrebbe pensato Orwell della scelta della Bbc di dimissionare un altro popolare conduttore, Robert Kilroy-Silk, sospeso per aver definito gli arabi “attentatori suicidi, amputatori di arti e repressori delle donne”? Cosa avrebbe pensato Orwell della “diffusione culturale della diversità di genere” alla Bbc, attraverso un’azione pedagogica rivolta ai minori, come il programma “Marrying Dad and Dad”, in cui sono i figli di coppie omosessuali a organizzare la celebrazione della civil partnership dei genitori?
L’esperienza alla Bbc era diventata per Orwell una autentica fonte d’ispirazione: la celebre Stanza 101 del romanzo “1984” era stata battezzata così proprio in onore di una omonima sala riunioni della Bbc. Ma settant’anni dopo, se rimettesse piede in quel “ministero della Verità”, George Orwell verrebbe messo alla porta dopo cinque minuti da una commissione per le pari opportunità. Giusto sotto forma di statua il grande scrittore può rimettere piede in quel manicomio.