L'aviazione turca riprende gli attacchi contro il Pkk in Iraq

Redazione
Nel giorno simbolico dell'anniversario del cessate il fuoco con i curdi, gli F-16 di Ankara bombardano postazioni al confine. Erdogan vuole dimostrare che la sicurezza del paese sarà garantita nonostante il tentato golpe.

Sono passati solo cinque giorni dal tentato golpe in Turchia e l’aviazione di Ankara ha ripreso i bombardamenti contro postazioni curde del Pkk nella regione montuosa di Hakurk, nel nord dell’Iraq, vicino al confine turco. Secondo l’agenzia di stato turca Anadolu, che cita fonti militari, gli F-16 avrebbero colpito ieri diverse postazioni uccidendo almeno 20 militanti curdi. L’ultimo attacco nella regione era avvenuto solo dieci giorni fa.

 



 

Da quando è fallito il cessate il fuoco, esattamente un anno fa, l'esercito turco ha colpito ininterrottamente sospetti nascondigli del Pkk in Iraq. Ma quello di oggi è il primo bombardamento dopo il pasticciato tentativo di putsch organizzato, nella notte di venerdì 15 luglio, da una fazione dell'esercito.



La zona dell'attacco, nel Kurdistan iracheno, vicino al confine tra Turchia e Iran.


Secondo il governo, nell’insurrezione erano coinvolti l’ex comandante dell’aviazione, il generale Akin Ozturk, insieme ad altri 25 generali delle forze aeree, finiti sotto arresto. Per le autorità di Ankara, gli arrestati sarebbero circa 9000 – tra cui 115 generali, 350 ufficiali e circa 4.800 altri militari. L’attacco di oggi in Iraq sembra essere il tentativo di dimostrare che il governo ha ancora sotto controllo le forze armate e il sistema di sicurezza del paese.