Boualem Sansal (foto LaPresse)

Parla Boualem Sansal: “Siamo davvero pronti a morire per la democrazia?”

Giulio Meotti
Il grande scrittore algerino: “L’Europa islamizzata rischia la guerra civile, come la mia Algeria” – di Giulio Meotti

Roma. Il mese scorso, dopo l’assassinio di due agenti di polizia a Magnanville da parte di un islamista, il grande scrittore algerino Boualem Sansal aveva paragonato la situazione in Francia a quella dell’Algeria della guerra civile (150 mila morti), il terrorismo che percorre per primo la strada dei massacri indiscriminati dei civili e che introduce l’atroce pratica dello sgozzamento rituale. Le donne e i bambini, ammassati come animali impauriti, imploravano gli islamisti: “Uccideteci con le pistole, non tagliateci la gola”. A Sidi Rais, i bambini vennero gettati dai balconi (in tutto, furono 1.200 i bambini assassinati dagli islamisti). A Nizza, un altro islamista ha appena ucciso dieci bambini con un Tir. “E’ di nuovo il momento della gola tagliata”, ha detto Sansal alla stampa francese (scrive sul Monde e Libération). Il suo ultimo romanzo, “2084”, uscito da Gallimard, è stato un successo planetario (in Italia per Neri Pozza). “Con dolore, rabbia e lucidità”: così, in questa intervista al Foglio, Sansal dice di aver appreso della notizia della strage di Nizza. “Il dolore di vedere tutte quelle vite innocenti che muoiono; la rabbia di vedere la barbarie continuare la propria opera di distruzione; la lucidità perché questo attacco non è né il primo né l’ultimo”.

 

La Francia, colpita per ben tre volte in un anno, è una vittima prelibata. “La Francia è destinata a subire più di qualsiasi altro paese europeo”, continua Sansal al Foglio. “Gli islamisti hanno molte lamentele contro di essa, la accusano di sostenere i dittatori arabi, di interventi militari in Mali, Libia, Siria, e questi islamisti ritengono che sia in guerra contro l’islam (laicità, divieto del velo, espulsione degli imam). La loro guerra contro Parigi crescerà. E’ anche possibile che degeneri in una guerra civile a causa della rapida radicalizzazione degli islamisti in Francia e l’ascesa dell’estrema destra. La tragedia è che non esiste una soluzione politica, perché in Francia come altrove in Europa, i negoziati con gli islamisti per un concordato sono assolutamente impossibili. Gli islamisti non attaccano l’occidente perché sarebbe responsabile di qualcosa, fanno solo ciò che la loro fede e il loro califfo gli hanno ordinato: combattere gli infedeli e imporre la legge di Allah in tutto il mondo. Che tu sia responsabile o no, il prezzo è lo stesso”.

 

Lo scrittore algerino Boualem Sansal, autore dell’acclamato “2084”, non accetta di separare l’islam dall’islamismo. “Quest’ultima è una parola inventata dall’occidente per criticare il fanatismo di alcune nazioni musulmane senza far arrabbiare i musulmani che avevano un rapporto conciliante con la loro religione”, dice Sansal. “Per i musulmani, la distinzione non ha senso, l’islam è diviso soltanto dalla ‘fitna’, vale a dire, la divisione della ummah, il più grande peccato che un musulmano possa commettere. Quando facciamo questa distinzione dobbiamo sapere che è un insulto supremo per i musulmani in quanto dividiamo i musulmani. Musulmani e islamisti sono differenti nella forma, non la sostanza. Si riferiscono allo stesso testo, il Corano, la Sunna (la biografia del Profeta) e gli Hadith (i detti del Profeta e dei califfi). Possiamo incolpare l’occidente di aver mancato di intelligenza e non capire che, fino a quando l’islam non avrà fatto la sua riforma, rimarrà al proselitismo e al combattimento”.

 

Difficile fare previsioni. “L’evoluzione del terrorismo è imprevedibile”, continua Sansal. “La sicurezza proteggerà i siti sensibili, i quartieri alti, i centri commerciali, lasciando il resto al terrorismo e alla criminalità che lo accompagna. Questo è quello che vediamo oggi in tutti i paesi arabi. Ad Algeri, non c’è mai stato alcun attacco nei quartieri alti, mentre le aree suburbane sono state completamente consegnate agli islamisti”. Le mattanze di villaggi sperduti erano state dichiarate “offerta ad Allah” dagli imam. “Nessun governo al mondo ha i mezzi per garantire l’intero paese”, dice Sansal. “I jihadisti, come in Algeria, potrebbero anche prendere intere regioni. Dipende dagli sviluppi nei paesi arabi. Se l’attuale caos si mantiene, la situazione in Europa è destinata a peggiorare”. Sansal ne ha anche per l’occidente: “L’Europa ha bisogno di una nuova luce, una nuova avventura. Comfort e beni di consumo, che sono stati l’obiettivo dopo la Seconda guerra mondiale, hanno fatto il loro tempo. Per gli islamisti, l’occidente è decadente perché ha abbandonato la religione. L’islam sostiene di essere il successore del cristianesimo e dell’ebraismo. La guerra con l’islamismo durerà a lungo. Cambierà molte cose della civiltà occidentale. Se l’Europa non avrà una base più solida, sarà islamizzata e sotto la condizione di dhimmi (le minoranze vessate nel mondo islamico, ndr)”.
Cosa vogliano gli islamisti è ormai chiaro, conclude l’algerino Boualem Sansal: “La domanda è un’altra: l’occidente ritiene a sufficienza che la democrazia vada difesa fino alla morte?”.

  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.